La posizione di Aurelio Andreazzoli è leggermente più stabile rispetto a ieri. Non può dirsi ancora esente da esonero, il tecnico del Genoa, ma la sensazione è che sarà decisivo l’anticipo con il Milan. Preziosi dovrebbe (il condizionale è d’obbligo in situazioni così magmatiche) aver emanato il non luogo a procedere che dà ancora una settimana di tempo ad Andreazzoli. É necessaria una reazione da squadra contro i rossoneri, pure loro in una fase negativa di stagione. La partita del Ferraris si prospetta tesa in campo poiché in palio non ci sono solo i tre punti ma anche due settimane di serenità.
Il Milan ha fatto quadrato attorno a Marco Giampaolo attraverso Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica. In casa Genoa, invece, nessun dirigente ha rilasciato dichiarazioni dopo la sconfitta con la Lazio, la quale curiosamente è capitata un anno dopo il 4-1 che segnò l’inizio della rapidissima fine di Davide Ballardini. Dodici mesi dopo il Grifone è nella stessa situazione, cioé con un allenatore in discussione, ma con sette punti in meno in classifica. Rectius, assieme alla Fiorentina è la peggior squadra dell’anno solare 2019 in termini di punti conquistati (appena ventitré).
L’inizio sprint di stagione, con quattro punti in due partite difficili come Roma e Fiorentina, ha illuso gran parte della tifoseria rossoblù. Poi le prime prestazioni negative hanno scoperto molti nervi dolenti. Il Genoa subisce e, peggio, incassa troppo: tredici palloni nel sacco di Andrei Radu in sei partite. La squadra di Andreazzoli ha preso gol da tutti – pure dall’Imolese – tranne che dal Bologna, dove a tenere la porta inviolata contribuì anche la traversa. Tappe di una irrefrenata regressione tattica. Le sconfitte hanno di fatto cancellato l’impronta del gioco di Andreazzoli che fino a ieri sembrava essere prossimo all’esonero ma che oggi ha, invece, una posizione più stabile.