Perinetti: “Il Benevento è tutto fuorché una squadra arrendevole”

Il dg rossoblù: "La partita di sabato è troppo importante per noi, dobbiamo concentrarci per prendere i tre punti. Il Benevento è una squadra organizzata che se la viene a giocare. È inutile farsi illusioni. Sarà una partita dura da conquistare con carattere, determinazione e cinismo"

Giorgio Perinetti, direttore generale del Genoa (Foto Tullio M. Puglia/Getty Images)

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“A volte può capitare di avere trovare delle difficoltà nell’ottenere punti in casa. Stiamo cercando di lavorare sotto questo aspetto anche se spesso è stata una cosa determinata da fattori come la sfortuna, perchè la squadra ha sempre fatto delle buone prestazioni. Certamente dobbiamo invertire questo trend e sabato sarà l’occasione giusta. È troppo importante per noi, dobbiamo concentrarci per prendere i tre punti in questa gara. Il Benevento è una squadra organizzata che se la viene a giocare. È tutto fuorché una squadra arrendevole, quindi è inutile farsi illusioni. Sarà una partita dura da conquistarsi con carattere, determinazione e cinismo”. Così ha esordito il direttore generale del Genoa Giorgio Perinetti in collegamento telefonico con Gradinata Nord: il programma condotto da Giovanni Porcella su tutto il mondo rossoblù. “La scelta di Ballardini non è stata casuale, ma una scelta determinata dal fatto che Ballardini conosceva già l’ambiente. È un allenatore pragmatico, che non rinuncia a far giocare la squadra. L’avete visto ieri. Certo, in casa bisogna osare un po’ di più, ci vuole più personalità per andare a fare delle giocate più pericolose”

 

Su Perin.

 

“Non abbiamo certo intenzione di perdere i giocatori migliori, anche se il calcio di oggi ha un dinamismo tale che tenere un giocatore importante può essere difficile per qualsiasi società. Perin capisco possa ambire a delle partecipazioni a coppe, però adesso ha ritrovato la migliore condizione ed è tornato il giocatore che da il valore aggiunto alla squadra. Le considerazioni su Perin verranno fatte in futuro e si cercherà di tenerlo ancora al Genoa, ma se non sarà così si cercherà un sostituto. Ad ogni modo è un tema troppo prematuro. È un portiere italiano bravissimo ed è un bene che possa interessare a squadre come il Napoli. Si parla comunque di futuro e non di presente”

 

Fino a poco tempo fa la vendita del Genoa era un discorso sulla bocca di tutti, ma ora non se ne sente quasi più parlare. Ecco la risposta del dg rossoblù.

 

“Intanto le condizioni per eseguire operazioni di questo tipo sono quella del silenzio e della reciprocità di discrezione. Non vedo cose così imminenti. Ho visto ieri il presidente Preziosi e abbiamo fatto programmi per gennaio e anche per dopo gennaio. Vedo sempre una proprietà attenta alle dinamiche della società e di quello che riguarda garantire al Genoa una gestione il più corretta possibile. Poi è chiaro che se facciamo bene e recuperiamo classifica il presidente sarà più disposto a cedere a persone che potranno fare qualcosa d’importante. L’importante è continuare a migliorare e fare qualcosa che possa fare bene al Genoa”

 

Sulla partita di ieri.

 

“Va dato atto che questa è una squadra importante sotto il profilo della professionalità e devo dire che ieri i giocatori che giocano poco hanno cercato di portare la maglia del Genoa con rispetto. Chiaro che la Juve aveva in campo dieci nazionali e ha fatto poi entrare Higuain e Chiellini per difendere il risultato. È una squadra che è rimasta in partita fino all’ultimo e questo è importante”

 

Su Laxalt.

 

“Laxalt è legato al Genoa”

 

Sul mercato di gennaio.

 

“Un giocatore per reparto è la risposta migliore. Uno in attacco lo abbiamo già trovato, Pepito Rossi. Un difensore in più ci farebbe piacere averlo. Vedremo poi delle condivisioni con dei giocatori che andranno a giocare con maggior frequenza da altre parti”

 

 

Sul fatto che il Genoa negli ultimi anni ha avuto un altissimo numero di attaccanti.

 

“Quando si hanno grandissimi attaccanti che fanno benissimo c’è sempre il rischio di poterli perdere. Io non voglio illudere o fare false promesse. Voglio essere sempre coerente e vestire il mio ruolo con una certa attenzione. Le cessioni nel calcio di oggi non sono sempre decisioni solo della società. La Juventus non è riuscita a tenere Pogba, il Napoli Higuain. Questo calcio, che devo dire mi piace un po’ meno rispetto a quello con cui sono partito, dove l’attaccamento alla maglia era qualcosa e l’appartenenza al club durava anni è molto più difficile, perchè ci sono pressioni che a volte non consentono  di mantenere i giocatori che il pubblico ama. Nel calcio di oggi bisogna essere bravi a mantenere i giocatori buoni per quanto più tempo possibile, poi, se proprio bisogna cederli, essere bravi a sostituirli. È l’unica soluzione”

 

Sui tifosi.

 

“Il fatto che il tifo rossoblù sia nella top ten delle tifoserie che seguono di più la squadra è noto. È un pubblico affezionato, partecipe, che è un tutt’uno con la squadra e con lo stadio. Per questo bisogna dar loro delle soddisfazioni anche in casa. Adesso il trend è un po’ cambiato, punti ne abbiamo fatti, abbiamo perso con l’Atalanta forse la miglior partita giocata. Cerchiamo di portare la vittoria a Marassi”

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