Un tacco di classe – La famosa “anima” del Genoa è tornata

Contro l'Inter, il Grifone ha dimostrato di essere vivo e vegeto: dovrà esserlo contro Palermo e Torino per conquistare i punti salvezza


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

E poi dite che quando noi, scherzando anche un po’, diciamo che il Genoa è un caso “paranormale” o che è gestito soprattutto dal destino e non da tecnici umani, siamo anche ridicoli.

Sarà, ma ditemi voi come fate a spiegare razionalmente un Grifone che batte la Juventus, infila tre gol al Milan, pareggia col Napoli, fa una bellissima figura con la Lazio e addirittura batte l’Inter; poi si affloscia e fa figure pietose contro Pescara e Atalanta, oltre che col Chievo ed anche con l’Udinese. E si trova fino all’ultimo a dover combattere per non retrocedere? Dite voi, non è un caso “paranormale”?

DESTINO – E’ così il Grifo. Dunque dobbiamo accettarlo così com’è. D’altra parte vorrei dire ai tifosi genoani che devono ringraziare la loro squadra, che li ha abituati a soffrire e a capire che la vita è fatta anche di delusioni e di sofferenze. Il Genoa è, quindi, un maestro di vita. Ed è, per noi, una cosa bellissima! Il disincanto insegna e molto, in questo senso, ha insegnato il club rossoblù.

JURIC – Finalmente diciamo bene di questo uomo di Spalato. Ha detto: “Siamo romantici noi della Dalmazia, viviamo di emozioni e non riusciamo a nasconderle”. Già: le lacrime post Chievo, ricordate? Ma anche quelle silenziose, dopo la strepitosa vittoria sull’Inter, nascoste fra un abbraccio e un altro. Juric ha finalmente potuto schierare una “sua” formazione, mettendo dentro i suoi fedelissimi esperti e anche i giovani giusti, a cominciare da Beghetto e Biraschi. Tutti bravissimi.

Ha anche rivalutato Pandev, ritenuto utile proprio adesso. A volte il calcio è imprevedibile. Nella prima parte del campionato, Pandev non serviva, al punto che tutta la stampa e anche i tecnici rossoblù lo avevano praticamente “scaricato”. Nonostante questo, Pandev, uomo serio e probo, sapeva di valere; sapeva che prima o poi sarebbe venuto il tuo momento perché ha sempre creduto in Juric. Ed ecco che il mister rossoblù, finalmente libero di scegliere come voleva, ha ritenuto che fosse arrivato il “momento magico” di Pandev, che lo ha ricambiato con alcuni gol decisivi.

E poi ecco l’altra sorpresa, per così dire: Lamanna. Anche lui “denigrato” durate il lungo periodo di crisi rossoblù. Ma, ritornato il Dalmata, eccolo ancora alla ribalta: e che ribalta! Tanto che, se dovesse continuare su questo percorso, non ci sarebbe timore di vendere il grande Perin, una volta tornato in forma.

Insomma: dopo tante delusioni e sofferenze, ora il Grifo ha dato l’impressione di “esserci”. E hanno fatto bene i suoi tifosi, finalmente, a stare tutti uniti in una bolgia infernale che ha annientato un Biscione spaventatissimo. Tutti uniti, basta petardi, basta fumogeni. In casa si giocherà solo col Torino: ma sarà l’ultima partita casalinga di una stagione maledetta. Ebbene: allora si dovrà chiudere con un pomeriggio “alla Genoa”, tutti uniti in un gran finale infiammato e con i tre punti della sicura salvezza.

Naturalmente di mezzo ci sono le due trasferte di Palermo e di Roma: ma ormai la sensazione è che Juric ha capito e anche i suoi guerrieri, un po’ tardi, si sono resi conto che proprio brocchi del tutto non lo sono. La famosa “anima” è tornata.

Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.