UN TACCO DI CLASSE: e se la “muraglia” Orban fosse la sorpresa della stagione?

Considerazioni sul mercato e dintorni del giornalista Vittorio Sirianni


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Diciamolo pure: Enrico Preziosi merita tanti applausi! Nessuno avrebbe pensato ad un Genoa come “sta vivendo” ora il suo momento. Sia tecnico che organizzativo. Tecnicamente è primo in classifica: chi lo avrebbe mai detto? Organizzativamente è una squadra che ha venduto quasi niente e si è rafforzata sia con alcuni “big”, sia con qualche giovane di lusso.

E allora, bene dobbiamo dire di Preziosi e della sua inversione di strategia: lo scorso anno, se non andiamo errati, il Genoa sbolognò via ben sette elementi di quelli che con Gasperini andarono in Coppa Europa. Oggi sono rimasti quasi tutti (via solo Ansaldi, Suso, Džemaili e Di Maio ampiamente rimpiazzati).

Cos’è mai successo nella testa di Preziosi? Nulla di particolare, ha semplicemente e finalmente pensato che, con una squadra già fatta, coesa, conosciuta, non si soffre mai, al massimo non si va in Coppa Europa, ma almeno resta lontano l’incubo della retrocessione.

TIFOSI. E poi il presidente si era espresso sinceramente con i tifosi: “Faccio tutto il bene possibile, in rapporto ai miei impegni economici”. Se ho soldi spendo, se non ho soldi mi fermo e al massimo faccio operazioni molto caute. E allora ecco che, quest’anno, Preziosi ha potuto respingere i 21 milioni di De Laurentiis per Pavoletti, ha potuto resistere per Rincón e per gli 8 milioni del Crystal Palace, ha potuto respingere il Milan (dell’antipatico Galliani) per il General e per Rigoni. E si è ancora una volta fidato di Milanetto e di Fabrizio che gli hanno portato a casa qualche cosa di interessante. Ad esempio quell’Ocampos di cui si dice un gran bene e che qualcosa (non tutto, in verità) ha già messo in mostra. E il ritorno di Veloso, che è stato certamente un rischio, ma alla prova dei fatti sembra essersi “ritrovato” in mezzo al campo e ancora quel Simeone junior, niente male davvero, nonostante gli abbiano rubato in albergo 10mila euro di papà. Li recupererà con un buon contratto di Preziosi.

SINTESI. Riepilogando: il Genoa ha tenuto Pavoletti, Rincón, Perin (altro pezzo forte, da difendere e da far considerare il “vero” numero due dopo Buffon e dopo la “cappella” – e che cappella – del santificato Donnarumma contro la Francia), Izzo, Laxalt, Lazović, e poi i vari Burdisso, Ntcham, Muňoz . E sono arrivati il difensore Biraschi e quello strano tipo che si chiama Orban Lucas Alfonso. Mi sono divertito a leggere l’intervista del nostro Gambazo, molto divertente, nella quale Orban si definisce un amante della psicologia, con una mamma che fin da bambino gli inculcava i valori della psichiatria (speriamo bene!).

Orban, a cui piace lo yoga, purtroppo da bimbo si era quasi rotto la testolina, ma si è ripreso benissimo.

Lo chiamano “La muraglia”, dunque si spera che sappia contrastare, lo definivano così ai tempi del Tigre, in Argentina.

Insomma, un tipetto che potrebbe essere la vera sorpresa di questo campionato rossoblù. Si dice anche che sappia “leggere nel pensiero”: ma, speriamo, che nessuno gli chieda se il Genoa vincerà il campionato…

Vittorio Sirianni

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