La vittoria sul Verona ha messo riportato serenità nel mondo Genoa

I tifosi giovani e anziani sono usciti dallo stadio sereni e sorridenti. Gilardino, con il gruppo che ha, sta facendo miracoli

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Che meravigliosi questi tre punti: certo con un po’ di sofferenza nel finale, ma nel complesso tutto è filato finalmente per il giusto verso.
Finalmente i tifosi sono usciti dallo stadio sereni e sorridenti: il successo ha accontentato tutti, dai giovani agli anziani, amanti perduti di una storia meravigliosa.
Piccoli episodi e piacevoli interpreti: gioiva Alessandro Bonucci (nessuna parentela con l’ex juventino) 15 anni, sciarpa rossoblù, alle 7:00 di mattina si è alzato e assieme ai 30 soci del “Club Grifoni della Sud” si è infilato nella Gradinata Zena a preparare il palcoscenico per la rappresentazione della sera dei suoi idoli. Striscioni, cartelli, bandiere. E con lui ad accompagnarlo (non alle 7:00 del mattino) la bellissima mamma, innamorata di Alessandro ma anche del Grifo.
E gli anziani, gli intramontabili? Eccolo il professor Aldo Piccardo, presidente onorario del “Club rossoblù” di Rapallo, che soffre, ma alla fine afferma: «Abbiamo vinto una partita che non si poteva perdere». E ancora: «Ci vuole uno che sappia fare gol». Già: a tal proposito ci rimane davvero misterioso il “caso” del pur generoso Puskas: egli deve subire, suo malgrado, qualche influsso malefico che gli impedisce di segnare.
Gliel’ha impedito a Cagliari (sarebbe stato un meritato pareggio), gliel’ha impedito ieri di realizzare la zampata vincente del 2-0 ed evitare così quei momenti finali davvero pericolosi.
Resta comunque un dato importante: Gilardino, con il gruppo che ha, sta facendo miracoli, li sta schierando con intelligenza, pur sapendo che più di tanto non è possibile fare. Pensate: senza l’apporto dei due massimi e importanti elementi per dare ossigeno all’attacco (si vuol dire Retegui e Messias) e in più Bani che continua ad infortunarsi, la squadra sa reagire con grande forza, certamente avendo qualche momento di sbandamento, ma nell’insieme riesce a far fronte tranquillamente ai vari avversari. Pensiamo a Udine, a Torino, a Cagliari, qualche punto che il Genoa meritava ma che purtroppo non è arrivato. Fa piacere vedere anche i “sostituti” giocare con quei tre principi che Gila ha inculcato ai suoi uomini: cuore, testa, gambe.
Non mancano mai, nemmeno col Verona, una difesa decisa e anche cattivella, uomo su uomo, pressing a non finire. Certo siamo al solito discorso come ricorda il nostro tifoso illuminato Paolo De Giovanni: «Con i due assenti che sanno far gol, avremmo vinto con quattro gol di scarto».
Dunque, archiviata questa vittoria essenziale, val la pena pensare cosa si può fare e questo lo dovrà decidere il club rossoblù. Ad esempio: si riuscità davvero a sapere cosa ha addosso questo campione che si chiama Retegui? Le voci corrono e sembra quasi che il ginocchio stia abbastanza bene, ma che sia il suo stato psicologico che gli impedisca di dire: vado, gioco e combatto. Quasi abbia timore di riprendere il suo ruolo: speriamo proprio che non sia così.
Che la società si stia muovendo è senz’altro vero: si dice che un possibile acquisto potrebbe essere quel Colombo che gioca attualmente nel Monza. Giocatore utilissimo per Gilardino.
Adesso c’è la sosta per gli impegni delle nazionali e speriamo che si possano recuperare gli infortunati: Bani, Ekuban, Retegui e Messias. Comunque, i 14 punti raggiunti finora costituiscono una buona scorta da mettere in cascina.
Vittorio Sirianni

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