Il Genoa stecca la partita che poteva farlo uscire dalle sabbie mobili della zona retrocesse. E non è una novità. Tipico del Grifone sbagliare, sempre e comunque, le partite decisive. Da Lecce (neutro) a Firenze (neutro) a Ravenna a Piacenza, solo per citare le più eclatanti, il Grifone sbaglia tutte le partite da non sbagliare.
Certo ora si apre il problema di non poter gestire alcun vantaggio e collezionare nei residui match più punti possibili, sperando comunque negli errori altrui.
Dobbiamo anche riconoscere che contro i Bianconeri di Vergassola il Vecchio Balordo ha giocato forse la peggior partita del Ballardini bis.
Senza farsi prendere da isterismi e/o pessimismi è tuttavia ora di tornare a vincere, cominciando da domenica a Napoli.
Certo il tecnico romagnolo dovrebbe accantonare definitivamente Jorquera, che ha dimostrato di essere assolutamente abulico quando schierato dal primo minuto. E dovrebbe anche accantonare definitivamente Bovo, in evidente imbarazzo ambientale, sopratutto a Marassi.
La speranza è comunque che l’effetto compattatorio del Balla non si sia esaurito con la sosta, e che il bel nuovo Genoa visto, ad esempio, contro Juve e Lazio non si sia già sgretolato.
Perché se anche questa squadra cadesse in un vortice di demotivazione e rassegnazione, avremmo la contro prova che in questo Genoa in tanti, troppi, perdono la voglia di giocare e combattere, come annichiliti da una forza distruttiva misteriosa. Per poi rinascere altrove.
Federico Santini
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