Il Genoa e i suoi tifosi esigono totale disponibilità  dai calciatori

«Se i giocatori garantiranno al Mister disponibilità, voglia di soffrire e concentrazione, questo nuovo Genoa potrà compiere un mezzo miracolo sportivo, nonostante le altre squadre pericolanti siano capaci di imprese pressoché epiche». Avevamo chiuso così il nostro (S)Visti di lunedì scorso, ricordando gli elementi necessari (ma non sufficienti) per raggiungere una salvezza comunque difficile. Ogni calciatore […]


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«Se i giocatori garantiranno al Mister disponibilità, voglia di soffrire e concentrazione, questo nuovo Genoa potrà compiere un mezzo miracolo sportivo, nonostante le altre squadre pericolanti siano capaci di imprese pressoché epiche». Avevamo chiuso così il nostro (S)Visti di lunedì scorso, ricordando gli elementi necessari (ma non sufficienti) per raggiungere una salvezza comunque difficile.

Ogni calciatore ha la libertà, a prescindere da qualsiasi regolamento e in barba a improbabili codici etici, di frequentare a piacimento qualsiasi locale, discoteca o night. Di Genova o d’Italia. I calciatori del resto sono ragazzi giovani, fisicati, famosi, ricchi, contornati da ragazze bellissime, sorridenti e disponibili. La tentazione di darsi alla pazza gioia è forte, e forse coglierebbe anche chi scrive e chi legge.

Ogni calciatore è responsabile di se stesso e decide come comportarsi, sia in campo sia nel tempo libero. E’ cosi nel calcio, è così nella vita. Ognuno sceglie la propria strada, le proprie compagnie e i propri divertimenti diurni e notturni.

Prendiamo atto, vox populi vox dei, che alcuni (molti?) giocatori del Genoa in settimana hanno sbragato e si sono lasciati andare a frizzi e lazzi.

Ma per questo non possiamo addossare a chi nel Genoa gestisce il quotidiano (oggi Foschi) la responsabilità delle evoluzioni delle cene conviviali dei propri tesserati.

Se una festa di compleanno diventa un festone, se una serata con le mogli al seguito diventa un seratone, la responsabilità è esclusivamente dei singoli.

Non vogliamo essere bigotti. La storia è piena di grandi giocatori amanti della notte e dei suoi vizi. Anche in casa Genoa.

Ma oggi il Genoa e suoi tifosi esigono totale disponibilità, totale voglia di soffrire e totale concentrazione. Nessuna deroga ammissibile.

Società e Mister tengano gli occhi spalancati e mettano quindi fuori squadra coloro che si dimostreranno più interessati a divertirsi che a soffrire, lasciandogli peraltro anche più tempo per organizzarsi le serate a Montecarlo o a Milano.

I calciatori che hanno sbagliato e vogliono rimediare voltino pagina e pensino al Catania.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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