GRIFO D’ATTACCO – Genoa, coraggio: ribalta la Lazio

Pianetagenoa1893.net incontra Beppe Nuti, giornalista di Telenord

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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La sosta prima della volata che ci porterà a Natale. Sulla linea dell’orizzonte rossoblù si stagliano molte sfide dal grande valore nel prossimo mese: dalla Lazio, alla Juventus, dalla Coppa Italia al recupero di metà dicembre con la Fiorentina. É tempo di un mini bilancio dei singoli reparti del Genoa. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 13ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Partiamo dall’analisi della difesa e dei portieri. Abbiamo la seconda miglior retroguardia d’Italia grazie alla nuova fase di Juric. Burdisso è una garanzia per come guida il reparto con esperienza e qualità nella prima costruzione, Izzo è arrivato in Nazionale e questo attesta il suo valore: entrambi meritano un sette pieno. A sinistra manca qualcosa, Orban è in crescita mentre Gentiletti mi sembra più portato a giocare in avanti che a difendere. Sette pure ai portieri, entrambi hanno commesso pochi errori: Perin merita di essere il numero due della Nazionale, dietro a Buffon, davanti a Donnarumma“.

Che parere ha del centrocampo?Veloso me lo tengo stretto: se piace a Valencia e Southampton un motivo c’è. Correrà tanto e non sarà molto appariscente nelle verticalizzazioni, tuttavia non dimentichiamo che svolge il lavoro che gli chiede l’allenatore, mica se lo inventa lui. Rigoni avrebbe segnato cinque gol se non gliene avessero annullato alcuni molto dubbi: ha saputo reinventarsi in questo ruolo ibrido tra centrocampo e attacco. Rincon è imprescindibile, ha dei cali di rendimento ma è normale: non riposa mai. Il Genoa deve cresce nella lunghezza della panchina“.

Saliamo fin agli attaccanti e alle ali del tridente di mister Juric. Laxalt è un jolly preziosissimo che può fare qualsiasi cosa lungo tutti il campo, mentre Edenilson si sta trasformando in un terzino a tutta fascia. Ninkovic e Ocampos guidano la nouvelle vague rossoblù, sono delle risorse importanti: il serbo è una piacevole scoperta, l’argentino è migliorato tantissimo dal suo arrivo. Se seguirà il mister diventerà un grande giocatore. A Pavoletti manca qualche gol per l’infortunio che ha avuto; Simeone è da rivedere dopo un buon avvio“.

Da sosta a sosta, secondo lei chi è il miglior genoano?Direi ancora Juric, nella sua lingua è un vođa’, il leader. Ha resistito al meglio all’impatto di ritorno e al paragone con Gasperini. Qui lo hanno sempre apprezzato perché ha il dna genoano, in campo come in panchina. Il suo Grifone deve avere più di fantasia – potrebbe darla Hernanes a gennaio, vedremo – e fare più gol: per il gioco espresso, tredici sono pochi. Sono curioso di vedere con quale formazione affronterà il Perugia in Coppa Italia: sarà un messaggio importante al gruppo e alla società“.

Contro la Lazio cos’è lecito aspettarsi da questo Genoa? Il Grifone deve avere il coraggio di ribaltare la Lazio, aggredirli alti ma con criterio e giudizio. Le sue caratteristiche glielo possono consentire. Non sarà facile perché Inzaghi dispone di tanti giocatori tecnici e veloci: Ciro Immobile, Keita, Felipe Anderson, Cataldi, Parolo… poi dietro hanno riscoperto la solidità di De Vrij. Ci vorrà un grande Izzo a destra e, spero, Muñoz a sinistra per arginare le situazioni di uno contro uno“.

Alessandro Legnazzi

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