CORRIERE DELLO SPORT – Cesare Lanza: “Parma venduto a un euro? Caro Mauro il motivo c’è”

“Si può cedere un club come il Parma al prezzo di un euro? Ma come si può, per un euro?” Ecco una delle sciocchezze che abbiamo sentito dire, tante volte in questi giorni, sul dramma del Parma”. Il famoso giornalista e autore televisivo Cesare Lanza commenta così nella sua rubrica “Teledico io” sul Corriere dello […]


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“Si può cedere un club come il Parma al prezzo di un euro? Ma come si può, per un euro?” Ecco una delle sciocchezze che abbiamo sentito dire, tante volte in questi giorni, sul dramma del Parma”. Il famoso giornalista e autore televisivo Cesare Lanza commenta così nella sua rubrica “Teledico io” sul Corriere dello Sport le affermazioni riportate su Sky Sport sul dissesto della società nerocrociata. “Testualmente l’ingenua domanda – prosegue Lanza – è arrivata per l’ennesima volta da Massimo Mauro, ieri pomeriggio, un simpatico opinionista che ben si distingueva nei dribbling sul campo, da calciatore, e oggi nei giudizi sui talk calcistici, a Sky: molto meno lucido, se si avventura nei meandri delle analisi finanziarie. E perché si tratta di un’ingenuità? Semplice! Se si rileva un’azienda ricca e prospera, si deve pagare un giusto corrispettivo, calcolato su parametri oggettivi: valore del marchio, fatturato, utili, dipendenti, debiti e crediti, posizionamento di mercato, prospettive, ecc. Ma se a tale Manenti, o a chi dietro di lui, salta il ticchio di acquistare un club come il Parma, oberato da decine di milioni di debiti, a rischio di fallimento e sull’orlo della retrocessione, è normale che il prezzo sia assolutamente simbolico (in questo caso, un euro). Anzi, in analoghe condizioni, il venditore in stato prefallimentare é ben disposto, potendo, ad assicurare all’acquirente una “dote”, cosiddetta in gergo, con cifre da concordare, per affrontare il periglioso passaggio di proprietà”. E aggiunge: “Quindi, caro Mauro, non è certo questo un aspetto definibile scandaloso, nella pur scandalosissima vicenda parmense”.

Lanza conclude: “Le responsabilità sono nitide: individuali, circoscritte. Per mancanza di autorevolezza e incapacità di organizzare e governare, i vertici di Figc e Lega; per il disastro della gestione e il mostruoso deficit (con relative, eventuali conseguenze penali) i vertici del Parma calcio. Compreso il tentativo di disfarsi disinvoltamente del fardello, passando la mano a inaffidabili, velleitari “acquirenti””.

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