Le statistiche di Milan-Genoa

Dopo aver perso il primo incontro a tavolino per rinuncia (non avendo più possibilità di conquistare il Campionato Italiano 1906), il Genoa ha effettivamente giocato in casa (traslocata in un’occasione a Novara e in un’altra a Napoli) del Milan 61 volte. Inoltre va ricordato un sorteggio, svoltosi alla presenza dell’allenatore rossoblù Renzo De Vecchi nella […]


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Dopo aver perso il primo incontro a tavolino per rinuncia (non avendo più possibilità di conquistare il Campionato Italiano 1906), il Genoa ha effettivamente giocato in casa (traslocata in un’occasione a Novara e in un’altra a Napoli) del Milan 61 volte. Inoltre va ricordato un sorteggio, svoltosi alla presenza dell’allenatore rossoblù Renzo De Vecchi nella sede del Milan e vincente per il Genova 1893, per l’ammissione alla Coppa Mitropa, che si sarebbe svolta durante l’estate, nel 1929.

A livello di massima categoria le due squadre si sono incontrate 56 volte (compresa la gara del 1906), nelle quali il Milan ha prevalso in 32 incontri, pareggiato in 15 e perso in 8, segnando 99 reti ed incassandone 51, mentre l’unico incontro di Serie B è stato vinto dai rossoneri per 2-0. L’unico incontro di Coppa Federale è stato vinto 3-1 dal Milan. L’incontro per la qualificazione alla Coppa Mitropa del 1929 si è concluso 2-2. In Coppa Italia il Milan ha vinto due incontri e ne ha pareggiato uno, con un bilancio di 6 reti fatte e 4 subite. La Finale della Coppa dell’Amicizia Italo-Francese è stata vinta 2-1 dal Genoa.

Domenica 19 gennaio 1913: Milan-Genoa 4-0 Il Milan e il Genoa si affrontarono nell’incontro conclusivo del girone d’andata del Gruppo Eliminatorio Ligure-Lombardo del Campionato Italiano 1912/1913 avendo vinto tutti e quattro i precedenti incontri (i rossoneri, addirittura, avevano ottenuto il successo negli ultimi sette turni del precedente campionato). La partita richiamò quindi sul “Campo del Milan” di via fratelli Bronzetti un grande pubblico, nonostante la temperatura rigida e la visibilità scarsa (che peggiorò nel corso della ripresa) a causa della nebbia. Il risultato (che come il 4-1 a favore del Genoa nella gara di ritorno fu «trasportato» nel Girone Finale a sei dell’Italia Settentrionale, in cui confluirono dal Gruppo Eliminatorio Piemontese la Pro Vercelli e il Casale e da quello Veneto il Vicenza e l’Hellas) fu giustamente favorevole al Milan, ma con proporzioni eccessive rispetto a quanto si era visto sul campo.

Il risultato venne sbloccato al 19’ del 1° tempo da una rete della ventenne mezzala destra Romolo Ferrario, che sfruttò un’indecisione nel rinvio da parte dello svizzero Edmund Bauer dopo che il suo connazionale estremo difensore Maxim «Max» Surdez aveva respinto un tiro operato nel corso di una mischia dal belga Camille Nys. Di matrice belga furono le altre tre reti dell’incontro. Al 24’ del 1° tempo Nys arrivò in corsa a finalizzare un’azione di contropiede e diciannove minuti dopo fece partire un tiro che rimbalzò su un legnetto rimasto nella segatura posta davanti alla porta di Surdez, che rimase spiazzato dall’improvviso cambio di direzione del pallone. Al 35’ della ripresa il fuoriclasse Louis Van Hege chiuse le marcature della giornata con un potente tiro in diagonale all’incrocio dei pali.

Giovedì 6 gennaio 1955: Milan-Genoa 2-2 L’unico incontro finora disputatosi tra Milan e Genoa nel giorno dell’Epifania si concluse con un rocambolesco 2-2. Alla fine di quella XV giornata di campionato la classifica nelle prime posizioni recitò: Milan (una partita in meno) 24 punti, Roma 19, Bologna (una partita in meno) 18, Fiorentina (una partita in meno) 18, Juventus 18, Torino 18, Internazionale 17, Genoa 15, Catania (una partita in meno) 14. Il Genoa passò due volte in vantaggio (al 10’ del 1° tempo con un colpo di testa dell’ex milanista Riccardo «Carappa» Carapellese su calcio d’angolo battuto da Attilio Frizzi e al 19’ della ripresa con un tiro di Giorgio «Roccia» Dal Monte II, lanciato in profondità da Fosco «Palla di gomma» Becattini sr., che colse impreparato Lorenzo Buffon), recriminò per un clamoroso calcio di rigore non concesso al 15’ del 1° tempo dal signor Gino Rigato di Mestre (contemporaneo intervento di Francesco Zagatti e Franco Pedroni a falciare l’ungherese Istvàn Mike Mayer lanciato a rete), venne salvato di grandi interventi del suo portiere Angelo «Nani» Franzosi e da una traversa colpita con un potente tiro al 33’ della ripresa dallo svedese Gunnar «il Pompiere» Nordahl III e fu raggiunto due volte da altrettanti colpi di testa dell’italo-uruguayano Juan Alberto «Pepe» Schiaffino (al 31’ del 1° tempo su calcio d’angolo battuto da Amleto Frignani e pallone spedito nell’angolo alto alla sinistra di Franzosi e al 44’ della ripresa su cross proveniente dalla destra).

Al di là del 2-2 nel derby esterno il Genoa ottenne in quel campionato tre vittorie, quattro pareggi e nove sconfitte negli incontri disputati in trasferta: se non fosse sfuggito all’ultimo minuto il successo sul campo dei futuri campioni d’Italia i rossoblù, che quattro giorni prima avevano espugnato Bergamo con un 2-0 all’Atalanta avrebbero fatto l’en plein sui campi della Lombardia (avendo vinto 2-0 a Busto Arsizio contro la Pro Patria et Libertate il 12 dicembre 1954 e 1-0 a Milano contro l’Internazionale il 17 aprile 1955)!

Domenica 16 giugno 1963: Milan-Genoa 1-2 Il Genoa ottenne la sua ultima vittoria in casa del Milan nella Finale della Coppa dell’Amicizia Italo-Francese. Il direttore tecnico Giuseppe «Gipo» Viani I e l’allenatore Nereo «Pàron» Rocco in quell’incontro in notturna a “San Siro” mandarono in campo sei elementi (Mario David, Mario Trebbi, Cesare Maldini sr., Bruno Mora sr., Dino Sani e José João «Mazzola» Altafini) della squadra del Milan che 25 giorni prima aveva trionfato all’“Empire Stadium of Wembley” di Londra contro il Benfica (battuto per 2-1) nella Finale della Coppa dei Campioni e rimpiazzarono di quella squadra Giorgio «Kamikaze» Ghezzi, Victor Morales Benitez, Giovanni Trapattoni, Gino Pivatelli e Gianni «Golden Boy» Rivera con giocatori del calibro di Dario Barluzzi, Ambrogio Pelagalli, Giovanni «Basetta» Lodetti, Paolo «Ciapina» Ferrario e Paolo «Paolone» Barison. Il Milan e i suoi giocatori tenevano a vincere anche quella competizione minore, tanto che Maldini sr. e David si incontrarono prima della partita con il vicepresidente Giacomo Spadacini per concordare il premio-vittoria.

Il Genoa che schierava un mix di titolari e giovani sembrava nell’occasione la vittima sacrificale, tanto più che il brasiliano Altafini al 30’ del 1° tempo aveva portato in vantaggio i padroni di casa con un colpo di testa ad anticipare un’incerta uscita di Leonardo «Leo» Grosso. Nella ripresa, però, il giovane attaccante Stefano Dalmonte con due reti da opportunista (una girata volante al 23’ e un doppio tiro da distanza ravvicinata al 35’) ribaltò il risultato a favore del Genoa.

Domenica 24 gennaio 1993: Milan-Genoa 1-0 Il Milan, imbattuto in campionato da 51 partite, rischiò di uscire sconfitto dal Genoa di Luigi «Gigi» Maifredi, che, dopo essere riuscito grazie alle grandi parate di Giampaolo Spagnulo a mantenere fino a quel momento la porta inviolata, si vide negare dal signor Mauro Felicani di Bologna un netto calcio di rigore a meno di un quarto d’ora dal termine per atterramento di Christian Panucci II jr. (il quale, incredibilmente, nelle interviste del dopopartita giustificò l’iniqua decisione arbitrale) da parte del croato Zvonimir «Zorro» Boban. Nella successiva azione Mario «Marietto» Bortolazzi, astutamente ostacolato da Daniele Massaro, toccò il pallone con una mano e Felicani non si fece pregare per concedere la massima punizione, trasformata con freddezza dal montenegrino Dejan «il Genio» Savicević con un angolatissimo sinistro alla destra di Spagnulo.

Stefano Massa

(responsabile scientifico per gli studi sulla storia del Genoa per la Fondazione Genoa 1893)

Il bilancio del Genoa negli incontri esterni con il Milan

Partite 62

Vittorie 9

Pareggi 17

Sconfitte 36

Reti fatte 60

Reti subite 113

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