Squadra corta e ritmi alti: ecco come il Genoa può mettere in difficoltà  il Palermo

Genoa-Palermo è la sfida che contrappone due filosofie differenti di stare in campo: il trasformismo e la duttilità rossoblù contro il pragmatismo e la rigidità dei rosanero. Molto difficilmente vedremo un cambio di modulo di Giampiero Gasperini per affrontare il 3-5-2 di Beppe Iachini, schema identico a quello della Juventus battuta alla nona giornata col doppio […]


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Genoa-Palermo è la sfida che contrappone due filosofie differenti di stare in campo: il trasformismo e la duttilità rossoblù contro il pragmatismo e la rigidità dei rosanero. Molto difficilmente vedremo un cambio di modulo di Giampiero Gasperini per affrontare il 3-5-2 di Beppe Iachini, schema identico a quello della Juventus battuta alla nona giornata col doppio lavoro di Mandragora in marcatura su Tevez e in aiuto a Burdisso.

Perciò solito 3-4-3 di partenza: Edenilson tornerà a centrocampo e verrà, quindi, privato del tipico compito difensivo del terzino (ruolo che ricopriva piuttosto male e con continuità al Corinthians, oggi solo quando gli avversari giocano col tridente, ad esempio Cagliari e Parma). Bertolacci e il recuperato Rincon formeranno la migliore coppia centrale vista la squalifica di Stefano Sturaro: il primo metterà ordine alla manovra rossoblù con la facoltà di staccarsi (e l’obbligo di rientrare subito) e agire così a ridosso della punta centrale sfruttando l’uno contro uno, il venezuelano sarà impiegato per favorire la sua migliore qualità, cioè il pressing alto a eliminare la prima giocata dei portatori di palla palermitani.

Iachini non rinuncia ai tre difensori giacché gli consentono una maggiore copertura della profondità e il raddoppio di marcatura su Matri: il dinamismo di Perotti e la forza muscolare di Kucka dovranno essere soffocate dall’aiuto del centrocampisti. Il 3-5-2 è un modulo coriaceo avente, data la sua piattezza, l’effetto collaterale della prevedibilità: molto dipenderà da come le ali (Morganella e Lazaar) si sacrificheranno in fase d’interdizione, andando ad aiutare i non proprio velocissimi Munoz ed Andelkovic, e da quanto reattivi saranno nel ribaltare l’inerzia dell’azione.

Chi terrà il controllo della partita e come potrebbe essere decisa? Stando a quanto abbiamo appena analizzato, dovrebbe essere il Genoa a scandire l’andamento e tenere alto il ritmo col suo stile sempre propositivo. La squadra dovrà stare corta come Gasperini insegna, recuperare palla con un baricentro alto capace di contenere il Palermo nelle sua metà campo, far girare palla velocemente sfruttando di frequente i cambi di gioco e i dribbling di Perotti: in questo modo le maglie della difesa siciliana si dovranno necessariamente aprire (altrimenti subirebbero i raddoppi sulle fasce) e lì dovranno essere bravi i centrocampisti genoani a inserirsi senza palla.

Alessandro Legnazzi

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