Pensieri e parole dei tifosi genoani sul derby

Riceviamo e pubblichiamo una serie di lettere dei tifosi rossoblù. Chiunque voglia scriverci può farlo a redazione@pianetagenoa1893.net oppure sulla nostra pagina Facebook (clicca qui) Gianfranco Augugliaro – Era il 19 aprile 2003… Qualcuno di noi era già assiduo frequentatore del nostro stadio, altri magari erano ancora piccoli ma quella sera e’ rimasta nelle menti di […]


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Riceviamo e pubblichiamo una serie di lettere dei tifosi rossoblù. Chiunque voglia scriverci può farlo a redazione@pianetagenoa1893.net oppure sulla nostra pagina Facebook (clicca qui)

Gianfranco Augugliaro – Era il 19 aprile 2003… Qualcuno di noi era già assiduo frequentatore del nostro stadio, altri magari erano ancora piccoli ma quella sera e’ rimasta nelle menti di ognuno di noi come se fosse accaduto ieri… Andiamo con ordine.. Era il 2003 l’anno in cui il Genoa di Dalla Costa con una squadra davvero modesta si affacciava al campionato di serie B con lo spettro di una ipotetica retrocessione in C1, dall’altra parte un petroliere, quasi obbligato da diverse fonti, rileva l’altra squadra di Genova attrezzandola con tutto e di piu’ per farle fare un campionato di vertice. Il campionato trascorse quasi come una sentenza, con il Genoa inguaiato a un passo dalla C1 e gli altri a lottare per la promozione in serie A… Si arrivò alla fatidica data… Nel frattempo il Genoa passava nelle mani di Enrico Preziosi…. Ricordo quella sera, ero nella Nord, una Nord ferita ma mai doma che recitava in uno striscione “noi vinciamo perchè esistiamo, voi esistete se vincete”… Dall’altra gradinata poco prima dell’ingresso delle squadre comparve il marinaio, con la mano che ci salutava, accompagnata da 10000 persone che in coro cantavano “ciao grifone” e uno striscione con scritto “Questo non e’ un arrivederci, e’ un addio”…. Sul campo non ci fu storia e la squadra ospite vinse nuovamente la stracittadina aprendoci le porte dell’inferno…. Il ricordo che ho di quella sera era quello di un grande senso di impotenza verso loro che avanzavano inesorabili verso il traguardo e noi che sprofondavamo sempre più giù senza alcun rimedio…. Il campionato finì con la loro promozione e la nostra retrocessione, con la loro ascesa e la nostra caduta…. Oltrettutto era l’anno del tormentone estivo musicale Chiwawa, quanti di voi se lo son sentiti menare con questo motivetto??? Ma veniamo ai giorni nostri, oggi x chi era al Pio, ma anche per chi non c’era, avrà potuto notare un lungo striscione con scritto “VOLEVANO UCCIDERCI, CI HANNO RESO IMMORTALI. GENOVA NON DIMENTICA”… Già, nessuno di noi ha dimenticato, ed è per questo che ora siamo noi a dover scrivere la storia, perchè ora e’ il nostro turno, perchè l’occasione di regolare i conti capita poche volte nella vita e bisogna essere bravi a sfruttarla per non avere rimpianti….Abbiamo ingoiato tanti rospi, ci siamo fatti un anno di C1 e non abbiamo mollato un passo, ci siamo presentati alla prima di campionato in 6 mila a ravenna, ci siamo abbonati in 16 mila in serie C1 con i prezzi dell’abbonamento da serie A, ci siamo giocati la serie B piu’ difficile della storia con juve e i fratelli napoletani ed ora siamo li… Abbiamo l’occasione della vita di prenderci la nostra rivincita contro tutto e tutti, contro un sindaco che ora si dimostra interessato, accoglie la squadra a Tursi e poi invoca la solidarieta’ alludendo alla grande famiglia quando invece quando eravamo noi nella merda non gliene è mai fregato niente a nessuno!!! Ecco perchè domenica sera, quando ci troveremo di fronte quel muro multicolore dovremo tirare fuori tutto l’orgoglio che contraddistingue noi Genoani e spingere i ragazzi verso la vittoria che vale la storia, vale la gloria, vale la vendetta di quella sera che beffarda ci diceva addio… Tutti uniti per rivendicare le ingiustizie, tutti uniti per il nostro orgoglio e la nostra dignità… Forza Genoa, è l’ora di riscrivere la storia…. ORA TOCCA A NOI!

Daniela Zappatore – ANCHE SE CONTINUO IL SILENZIO STAMPA….. IL MIO CUORE PARLA…… 2 MESI FA’ DOPO GENOA ROMA… QUANDO HO INIZIATO A SCRIVERE IL MIO SLOGAN NON AVREI MAI PENSATO CHE SAREMMO ARRIVATI COSI VICINO AD UN SOGNO…SI IL SOGNO DURATO 33 ANNI…… PER TUTTI QUELLI CHE COME ME HANNO PIANTO ..SI SONO INCAZZATI..HANNO GIOITO PER QUESTI COLORI….DOMANI SERA FACCIAMO SENTIRE COSA VUOL DIRE AMARE LA SQUADRA..AMARE QUESTI COLORI…SOPRA OGNI COSA…AVRANNO SEMPRE DA IMPARARE DA NOI….. E COMUNQUE VADA..SARA’ UN SUCCESSO…….VAMOS GENOAAAAAAAAAAA

Massimo Tagino – Il Derby è un dolore al petto, forte ed intenso, lungo una o due settimane. E’ ansia, è tachicardia, è insonnia, è inappetenza, è voglia di gridare sfottò, desiderio di alzare ancora una volta in alto le nostre bandiere, far sentire la nostra voce, che sia più forte della loro. Derby è una parola che suona come fosse un tabù, impronunciabile prima della sfida. E’ sentirsi chiedere da ignoranti “domenica con chi giocate?” e rispondere loro “contro nessuno”. Derby è non pensare a nulla per novanta minuti, è lasciarsi andare, è diventare volgari e blasfemi, ignorando ogni più elementare concetto di educazione. Derby è provare una serie infinita di sentimenti impossibili da tradurre in parole, incomprensibili per qualunque altro tifoso d’italia. Derby è vedere il non fumatore comprare e finire una pacchetto di sigarette in 90 minuti.

Derby è Derby. Altro non esiste.

Maya – Deve essere una partita vera come con il Brescia e Lecce perciò nessuno sconto dobbiamo dare il sangue per vincere se sono inguaiati in classifica possono fare solo mea culpa e prendersela con il loro PRESIDENTE.  

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