MF-Milano Finanza ha lanciato stamane una nuova ipotesi riguardante gli accordi tra Enrico Preziosi e Giovanni Calabrò. Secondo fondi contattate dal quotidiano la vicenda sarebbe più complessa rispetto al semplice ingresso della Calfin del finanziere calabrese nel Genoa. Innanzitutto la lettera di intenti tra le parti, in preparazione presso lo studio Grimaldi per conto di Calabrò e lo studio Gattai, Minoli, Agostinelli per Preziosi, non è stata ancora stata firmata. Non solo: nel documento non vincolerebbe le parti a chiudere subito del contratto.
Mf riferisce anche sarebbe da definire tutta la dinamica l’operazione. Infatti il comunicato pubblicato ieri dal presidente rossoblù parla di “rafforzamento patrimoniale del gruppo Fingiochi”. Quest’ultima è la holdig di famiglia che detiene sia il 75% del Genoa e il 29,32% della Giochi Preziosi (mentre il 20,96% è nelle mani della newco Preziosi Investments) oltre a un cospicuo e rilevante patrimonio immobiliare. Le fonti interpellate da Mf riferirebbero Calabrò non punterebbe tanto al Genoa (che però potrebbe anche rientrare nell’operazione) ma alla quota nella Giochi Preziosi che, dopo la ristrutturazione del debito con le banche e l’ingresso nel capitale dell’imprenditore di Taiwan Michael Lee con il 49%, ha chiuso il bilancio al 30 giugno scorso con i ricavi che ammontavano a circa 900 milioni, un margine lordo di 59 milioni e un utile netto di qualche milione di euro. La società è in attesa che l’accordo strategico sottoscritto nei mesi scorsi con Artsana produca i suoi effetti.
