La riflessione: a cosa serve cedere Coda, se non c’è il ricambio immediato?

Numerose testate riportano di un forte interessamento del Benevento: ma il Genoa perderebbe il suo principale attaccante

Coda Genoa
Massimo Coda (foto di Genoa CFC Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Da alcuni giorni Massimo Coda è al centro di trattative di mercato: dapprima con la Reggina, ora (stando a quanto riportato da Ottopagine, Sportitalia e Il Mattino) col Benevento. Sulla carta, tutto può essere e qualunque giocatore può essere ceduto. E’ possibile che il periodo negativo del centravanti abbia influito su un eventuale ripensamento del Genoa sulla sua cessione. Dov’è il problema in tutto ciò? La risposta è semplice: sarebbe una cessione al buio, visto che manca, almeno allo stato attuale, un possibile ricambio o quantomeno un nome per una trattativa di acquisto per la sua sostituzione. Perdere Coda sarebbe un grave problema per il club rossoblù che si ritroverebbe con un nome pesante in meno nel reparto punte per un periodo non breve (giovedì c’è la Coppa Italia contro la Roma e lunedì 16 c’è la gara di serie B col Venezia): sarebbe forse più opportuno rilanciarlo tramite la “cura” del nuovo tecnico Alberto Gilardino.

E a proposito, non è chiara ancora la formula della cessione: il giocatore è costato al Genoa circa 1,5 milioni di euro, più un ingaggio triennale di 1 milione. Sono cifre cospicue che richiedono investimenti importanti: difficile pensare che il Grifone lo ceda in prestito con diritto di riscatto. Ma, ripeto, manca il sostituto: sperando che dietro l’operazione non ci sia uno scambio Forte-Coda col Benevento, il Genoa probabilmente non ci guadagnerebbe. Resta dunque al fondo una domanda: quali sono i motivi della partenza di Coda?

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.