La Gazzetta dello Sport oggi dedica spazio ad Alessandro Matri. Il bomber, intervistato dal quotidiano nazionale, parla delle ambizioni sue e del Grifone, parlando di come il dualismo con Pinilla sia un incentivo a fare ancora meglio: «La concorrenza con Pinilla non è un ostacolo, ma uno stimolo, non è un problema ma un incentivo». Riferendosi poi alle parole di stima avute dal cileno dopo Genoa-Lazio, precisa: «Me le ricordo bene, tra noi c’è rispetto e stima. Siamo l’esempio di un calcio che si modernizza, ormai parlare di titolare o riserve è sbagliato, in ogni squadra di buon livello ci sono sempre più giocatori per ogni ruolo».
Matri parla poi di queste prime sei giornate di campionato: «Complicate da sfide difficili, ma questa è una squadra con qualità e personalità. Pur essendo un gruppo nuovo, siamo già una squadra con una identità, così siamo andati a Parma ad imporre il nostro gioco», per poi fare il nome di chi sinora lo ha stupito di più: «Davanti abbiamo elementi di qualità. Perotti lo conoscono tutti, gli altri si stanno scoprendo, Mi ha sorpreso di più Bertolacci. Quando pensi che è addirittura del ’91 ti viene da dire, ma quanto tempo è che gioca in Serie A?“.
Infine torna a parlare di sè stesso: «Io ho 30 anni, non 35, sono abituato a guardare avanti, dimentico in fretta il passato e le cose negative che ho vissuto. Ho scelto il Genoa perchè qui potevo rilanciarmi: è il club più antico d’Italia, ha una tifoseria incredibile e ha un tecnico come Gasperini che ha sempre fatto segnare i suoi attaccanti. Non lo nascondo, spero ancora nella Nazionale».