IL GIORNALISTA DELLA SETTIMANA – GIANNI VASINO: «I giovani? Capitale da mettere in banca in attesa che la borsa inizi a salire»

Un volto noto, una penna prestigiosa. Gianni Vasino ha raggiunto il vertice del giornalismo italiano seguendo con passione e competenza le vicende calcistiche e non solo


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Un giornalista con la “G” maiuscola come dimostra la sua lunga e brillante carriera. Gianni Vasino ha contribuito a scrivere la storia degli ultimi decenni in ambito di tv e carta stampata, e tuttora è uno dei professionisti più apprezzati nel panorama nazionale. E dire che tutto iniziò quasi per caso quando, nel 1960, inviò per espresso un pezzo al “Corriere Lombardo” relativo al suicidio di un suo amico. Il direttore della testata si rese conto del talento del “giornalista in erba” e gli fece compiere i primi passi in una redazione.

Dopo la parentesi al “Nuovo Cittadino”, dove ottenne il tesserino dell’ordine, Vasino nel 1968 prese parte al concorso per radiotelecronisti: nonostante il ridotto numero di posti disponibili (appena venti, uno per regione) riuscì a sbaragliare la concorrenza e ad acquisire ulteriore consapevolezza delle proprie grandi qualità. Otto mesi di corso, tenuti da autentici mostri sacri come Umberto Eco e Paolo Valenti. Poi, finalmente, nella redazione Rai di Genova, Gianni Vasino firmò il suo primo contratto a tempo indeterminato. Un anno più tardi approdò a “90° minuto” occupandosi delle squadre lombarde. In quegli anni, infatti, ben otto compagini rappresentavano quella regione, e molti giornalisti delle regioni limitrofe andarono a dar manforte ai colleghi locali.

Un’avventura lunga ventidue anni ed arricchita dal commento di diverse olimpiadi (nuoto, pallanuoto e sincronizzato gli sport più gettonati) e campionati del mondo.

Nel 1996 il giornalista ferrarese tornò ad occuparsi di musica in un’emittente di Cesena, prendendo parte ad un progetto con Raul Casadei. Si trattò solo di una parentesi: Vasino, infatti, tornò a Genova dalla sua famiglia conducendo su Primocanale la fortunata trasmissione “Anteprima Calcio” e festeggiandone addirittura le mille puntate. Attualmente conduce due trasmissioni sportive su Telenord e collabora con Radio 19 ed “Il Secolo XIX”. Da due anni, inoltre, Vasino fa parte del gruppo dirigenziale del C.E.R.B.A., diretto da Umberto Veronesi, con il ruolo di supervisore della comunicazione.

Gianni Vasino è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net.

Il Genoa che sta nascendo ha le possibilità di ripetere l’ottima stagione appena conclusa?

«Per quanto riguarda l’attacco, i rossoblù possono ripetere e addirittura migliorare il riscontro del campionato appena concluso. Quel che mi lascia perplesso, invece, è il centrocampo: tutti gli elementi a disposizione di mister Gasperini sono molto validi ma nessuno sa giocare in orizzontale come faceva Thiago Motta».

La società si è già dichiarata disponibile ad intervenire ancora sul mercato nel caso ce ne fosse bisogno. Tra i nomi di centrocampisti e difensori che circolano, quali le sembrano più adatti al gioco del Genoa?

«Bisognerebbe essere nella testa dell’allenatore per poter indicare dei nomi. Gasperini è un tecnico molto capace che, durante le partite, riesce a far cambiare volto alla propria squadra. Come tutti i tecnici ha un’idea fissa, ma poi è capace a mutarla a seconda degli eventi. Brighi? Sarebbe adatto non fosse così innamorato del pallone. Panucci? Nulla di personale, ma le cronache raccontano di un caratterino non troppo docile nello spogliatoio».

Ancora una volta il Genoa si è assicurato diversi giovani interessanti come Bolzoni, Fatic e Tomovic, che potrebbero garantire ai rossoblù un futuro roseo. Secondo lei questi giocatori sono già pronti per fornire da subito un contributo alla causa?

«I giovani rappresentano un grosso capitale da mettere in banca in attesa che la borsa cominci a salire. Il Genoa ne possiede molti e, con un inserimento graduale, alcuni di questi potrebbero già mettersi in mostra».

Rispetto a quanto accadeva anni fa, la tifoseria ha accolto senza polemiche le cessioni di Milito, Thiago Motta e Ferrari. Un segnale di grande maturità…

«Le tifoserie si comportano a seconda dei risultati. La Milano rossonera, ad esempio, è delusa nonostante un campionato non fallimentare, ed il passaggio di Kakà al Real Madrid non è stato affatto gradito. Identica la situazione a Firenze, con la cessione di Felipe Melo che ha provocato una reazione, a mio avviso, non condivisibile. I sostenitori rossoblù, invece, sono partiti con l’intenzione di farsi del male, come è nella loro indole, ma poi sono tornati sui loro passi e non hanno fatto mancare il sostegno alla società».

Paragonando gli organici di Genoa e Samp, esistono i presupposti per confermare il primato cittadino?

«La Sampdoria con Del Neri potrà giocare meglio: Mazzarri, infatti, non è mai riuscito a trovare scarpe adatte per ciascun giocatore. Nonostante ciò, credo che il Genoa potrà rimanere la prima squadra di Genova».

Claudio Baffico

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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