Il Genoa parte per Moena con l’entusiasmo del finale di Serie B e il suo gruppo di eroi

Gilardino potrà contare sul gruppo formato da Martinez, Vogliacco, Dragusin, Bani, Strootman, Jagiello e Frendrup: la società dovrà però trovare quattro rinforzi e, soprattutto, un centravanti adeguato

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Quell’entusiasmo e quella carica emozionale che hanno caratterizzato il finale di campionato di serie B, con il trionfale ingresso nella massima serie, sembrano continuare alla ripresa di questi giorni. La sensazione è che la continuità con questi sentimenti non manca e che dovrà essere la vera traiettoria su cui andare anche fra le grandi.
Subito quell’aver scelto “BellissimA”, come sottofondo alla campagna abbonamenti del Genoa, con quella “A” finale trionfante è stata una bella intuizione d’amore.
In verità (e scusate questa piccola nostra deviazione) noi avremo scelto quella straordinaria canzone dal titolo “Sei bellissima” del genovese Ivano Fossati e cantata da Loredana Bertè, che in sé ha quelle caratteristiche che tanto piacciono a Gilardino, aggressività, determinazione e ferocia nel gridare (al Genoa appunto) “Sei bellissima”.
Ma queste sono divagazioni che entrano nel clima piacevole e anche un po’ goliardico di questo inizio di torneo. Si diceva dell’ambiente che sembra essere ritornato a quello di mesi fa, quando la famiglia rossoblù era davvero compatta, quando Gilardino mandava avanti i suoi con dentro quel senso di voglia di vincere che li ha portati al successo.
Ovviamente tutti si chiedono ora, con un po’ di ansia, come sarà il Grifone da serie A?
La sensazione è che si lavori davvero bene, soprattutto senza sbalzi di temperature emotive con grandi attenzioni e molta prudenza. Le dichiarazioni di Blazquez sono una garanzia: «Lavoreremo secondo le nostre possibilità e secondo gli obiettivi che, gradualmente, vogliamo raggiungere».
Era importante mantenere quel gruppo di “eroi” che avevano fatto il miracolo “only one year”, quel gruppo che rappresentava la coesione, il senso dell’integrazione, la sensazione che fosse nata un’identità di squadra che dovrà rimanere anche prossimamente.
Martinez, Vogliacco, Dragusin, Bani, Strootman, Jagiello, Frendrup con l’aggiunta di Martin posso continuare a rappresentare il cuore della squadra, coloro che difendono ormai con sicurezza, che creano con una certa intelligenza, che si muovono ormai conoscendosi benissimo e creando quel “gioco di squadra” necessario per affrontare qualsiasi avversario.
Ovviamente dovranno arrivare altri tre o quattro rinforzi: naturalmente un attaccante adeguato. Sappiamo che da Ottolini a Spors c’è la voglia di trovare quella punta a sorpresa (come fu Gudmundsson) che magari, arrivando dall’Europa, potrebbe risolvere i problemi del reparto offensivo. Novi ve ne sono: ad esempio quello di Redegui, punta che il ct Mancini fece esordire in azzurro. Niente male se si concretizzasse. E forse anche lo stesso Piatek se rinunciasse ai 3,5 milioni d’ingaggio.
Così come appaiono spesso nomi di giocatori come Touré, Colombo, Zanoli, come altri dai nomi stranieri illeggibili e impronunciabili. Ma sapete qual è il problema? Questo atleti singolarmente sono tutti di buon livello, guardando i curricula, ma poi esiste la realtà del campo, la realtà di una necessaria integrazione con i compagni, l’adattamento soprattutto psicologico all’ambiente.
Sono tutte qualità che si vedranno soltanto sul campo. Ecco perché azzardare giudizi preventivi è molto difficile. Dunque massima cautela, ma speranze e certezze (almeno in parte) garantite. Intanto nel primo giorno della campagna abbonamenti ben 2mila tifosi hanno già la tessera…una pacchia!
Vittorio Sirianni

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.