Gli Invincibili: il Genoa vince in rimonta a Modena

Domenica 19 novembre 1922 i rossoblù vincono 2-1 segnando due gol in meno di un minuto


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A Modena dopo un’ora e un quarto i «canarini» non hanno più fiato
e in meno di un minuto vengono rimontati e sconfitti dal Genoa
Modena, 19 novembre 1922
Un singolare legame collega il tecnico inglese del Genoa, «Mister» William Thomas «Billy»
Garbutt, e quello del Modena, Attilio Fresia. Nove anni or sono i due avevano esordito,
rispettivamente come allenatore e giocatore, con la Nazionale Italiana vittoriosa per 1-0 allo “Stadium” di Torino contro il Belgio giovedì 1° maggio, poi, dieci giorni dopo, a Marassi, il talentuoso centravanti torinese, allora in forza all’Andrea Doria, era stato schierato in maglia rossoblù con il milanista Renzo «il figlio di Dio» De Vecchi, l’unico altro calciatore non militante nella Pro Vercelli tra quelli che avevano affrontato i «Diavoli Rossi» fiamminghi, contro la formazione inglese del Reading, in tournée in Italia, i cui dirigenti non erano restati indifferenti alle sue prodezze (sue le due reti nell’incontro perso 2-4 dai padroni di casa) al punto da farlo diventare il primo calciatore italiano tesserato da una formazione inglese quando poco dopo con Celeste «Enrico» Sardi I ed Emilio Aristodemo «Maia» Santamaria I aveva subìto una squalifica di due anni (valida solamente in Italia e dimezzata nel 1914) per il passaggio dall’Andrea Doria al Genoa dietro compenso pecuniario ai giocatori.
Oggi l’«allievo» Fresia ha messo in grande difficoltà il «maestro» Garbutt, la squadra allenata dal quale ha dovuto difendersi per gran parte dell’incontro dall’aggressività lecita (reiterati attacchi) e illecita (parecchi interventi rudi) dei «canarini» padroni di casa, che all’inizio della ripresa sono passati in vantaggio con una splendida segnatura del loro miglior giocatore, l’ala sinistra Giuseppe «Pippo» Forlivesi, finora l’unico calciatore del Modena ad aver indossato – sette volte – la maglia della Nazionale Italiana, per la quale ha realizzato due reti. Il problema dei padroni di casa, un cui successo avrebbe fatto molto comodo ai «rivali» del Bologna, che, vittoriosi oggi per 1-0 in casa dell’Udinese, avrebbero raggiunto in testa alla classifica del Girone B della Lega del Nord il Genoa, è stato che il dispendio di energie profuso per reggere un atteggiamento tattico così offensivo, che aveva annullato lo svantaggio tecnico esistente rispetto agli ospiti, ha appesantito i muscoli dei gialloblù, esponendoli in maniera più ampia di quanto sarebbe normalmente accaduto nell’ultimo quarto d’ora alla controffensiva genoana, che, complice l’avanzamento nella linea d’attacco di De Vecchi (quello della mezzala è il ruolo prediletto dal capitano del Genoa e della Nazionale Italiana, mentre Garbutt e i suoi allenatori nella precedente esperienza in rossonero e in quella tuttora in corso in azzurro preferiscono impiegarlo come terzino), hanno ribaltato il risultato grazie a Santamaria I ed Edoardo Catto con due azioni l’una successiva all’altra.
A quel punto Garbutt, con quattordici minuti ancora da giocare, ha dato un’ulteriore prova
(dopo quella offerta a Tortona con l’arretramento nella ripresa di Bergamino I nella linea
mediana) del suo «pragmatismo» tattico, lasciando Sardi I (arretrato in difesa, a compensazione dell’avanzamento di De Vecchi, il cui posto di terzino sinistro era stato occupato da Dario Costella, originariamente impiegato a destra) nella linea dei terzini «sulle tracce» di Forlivesi a supportare Ottavio Barbieri, riportando nel reparto arretrato – costituito, quindi, da tre anziché da due, come previsto dall’applicazione ortodossa della tattica del «Metodo» – il «figlio di Dio».
Sicuramente dei sei impegni di Campionato finora affrontati – tutti vittoriosamente – dagli
uomini di Garbutt i due con le formazioni emiliane (in casa contro il Bologna e in trasferta contro il Modena) sono stati i maggiormente impegnativi, come dimostrato dalle faticose vittorie ottenute (entrambe per 2-1), di cui quella odierna è la più significativa, perché per la prima volta la formazione rossoblù si è trovata in svantaggio e in tale condizione è stata fino a un quarto d’ora dalla fine dell’incontro.
Stefano Massa

Un’azione d’attacco del Modena nel corso del secondo tempo (si noti l’arbitro Bistoletti di
Milano a fianco del palo destro)

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