Anche senza un pezzo di cuore, quella parte di Nord che ha deciso di voltare le spalle, i motivi sono i soliti, alla squadra nel momento piu’ tragico, il Genoa dall’inferno si ritrova in Paradiso nel giro di 48′. E’ successo di tutto e quello che conta è che Gasperini viene portato in trionfo sotto la gradinata da Perin, l’altro finito nel tritatutto dopo la sua papera nel primo tempo. Gia’ dopo pali e traverse i rossoblu’ erano andati al riposo sotto per 1-0 con l’Udinese per quella parata non riuscita di Mattia. Poi la riscossa, con il pubblico che pure senza Nord ha preso per mano la squadra e ha incitato col cuore in gola fino alla fine. Gente coi capelli bianchi, bimbi, signore ingioiellate in tribuna, ragazze in jeans. La riscossa degli altri che proprio non ce la fanno ad odiare un signor allenatore come Gasperini e non se la sono sentiti di tacere nel momento del bisogno. Il bello è stato questo, comunque un fatto rilevante su cui c’è da riflettere. Lasciamo a chi di dovere la sociologia. Ma soprattutto la grinta dei giocatori il pareggio di un Cerci commovente, il raddoppio di Laxalt, il gigante Matavz che ha corso e saltato come un esaltato. E poi lui, Perin. Una parata di piede su Di Natale di quelle da infarto e al 90′ il rigore parato sempre al solito Toto’ che stavolta non ce l’ha fatta a segnare al Grifo. Il portierone che ha le lacrime agli occhi che verso Gasperini gli fa vedere che ha due palle così. E infatti è lui che lo porta in trionfo sotto alla Nord che fa festa, finalmente. Speriamo che questa domenica riporti serenità e la voglia di tifare Genoa come ai vecchi tempi, per la bandiera e basta. E’ quello che tutti, praticamente tutti, vogliono e si meritano. Gas..perin, bel segnale per la salvezza.
Giovanni Porcella
GrifHouse/Primocanale
