Gilardino firma la piastrella del muretto di Alassio: «Successo di squadra»

Il tecnico rivela: «Vitinha è rientrato in gruppo, oggi si è allenato»

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Gilardino e la squadra applaudono i tifosi a Pegli (Foto Genoa Cfc Tanopress)

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Alberto Gilardino è finito sul muretto d’Alassio. Stamane il tecnico del Genoa ha autografato il calco che comporrà la celebre piastrella: «Il riconoscimento mi fa piacere ed emozionare, lo condivido con tutta la squadra dopo aver vissuto questa stagione e mezza nel modo migliore con loro. Sono loro gli artefici di questo percorso, è giusto condividere questo riconoscimento con chi lavora ogni giorno con me. L’affetto dei tifosi è stimolante ma anche responsabilità». A consegnare il calcio è stata la signora Angela Berrino, figlia di Gianni, ideatore del muretto sul quale compaiono i nomi di altri allenatori del Genoa, quali Cosmi, Gasperini e Ballardini.

Gilardino, ripreso dall’emittente Telenord (video disponibile anche sulla home page di Pianetagenoa1893.net), spiega il segreto del suo Genoa arrivato ampiamente alla salvezza già da alcune settimane: «É l’umiltà, la voglia di migliorarsi e di crearsi sempre nuovi obiettivi. Questa è stata la nostra forza. Abbiamo mantenuto una struttura umana importante, poi sono arrivati giocatori importanti a livello fisico e tattico ma abbiamo messo anche il livello umano per plasmare un gruppo con valori, con il pensiero di finire nel modo migliore perchè ce lo meritiamo tutti. Contro il Cagliari dovremo giocare nel migliore dei modi».

Il tecnico del Genoa rivela una notizia: «Vitinha si è allenato, siamo felici che sia rientrato. Non ha i novanta minuti nelle gambe, ma sarebbe un successo portarlo almeno in panchina con il Cagliari. Con la squadra ho un rapporto molto onesto e diretto, condividiamo tutto con chiarezza». Gilardino spiega la volontà di continuare a fare rotazioni per coinvolgere l’intero organico a sua disposizione: «L’idea è quella per raggiungere l’obiettivo di squadra, e non dei singoli. Nelle ultime partite sono stati utilizzati giocatori come Thorsby e Strootman che avevano giocato meno. Ho sempre detto ai ragazzi di pensare alla squadra, di lavorare per la squadra e per l’obiettivo finale». Infine, la chiosa su Retegui: «Mateo ha grandi margini di crescita, deve far bene in questo finale di stagione, mettersi a disposizione della squadra e trovare la via del gol per fare un Europeo da protagonista con la maglia Azzurra».

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