GIAN PIERO GASPERINI: «Il presidente Preziosi è molto motivato e vuole allestire una buona squadra»

Il tecnico del Genoa è intervenuto alla trasmissione di Primocanale Sport "Gradinata Nord"


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Disteso, sorridente, propositivo. Il Gian Piero Gasperini che ha preso parte a “Gradinata Nord”, la trasmissione di successo in onda ogni martedì su Primocanale Sport, ha convinto davvero tutti. Lanciando segnali importanti per l’immediato futuro. Nessuna promessa ma diverse parole dirette in un’unica direzione: “A Genova sto bene e mi piacerebbe restare».

Incalzato dalle domande di Giovanni Porcella e degli ospiti in studio, Gasperini ha esordito stilando un primo bilancio della stagione che si avvia alla conclusione.

«E’ stata un’annata comunque positiva – ha ammesso – considerando soprattutto i tantissimi infortuni con cui abbiamo dovuto fare i conti. Alcuni giocatori non li ho praticamente mai avuti a disposizione, e mi riferisco ad esempio a Jankovic, Kharja e Juric, mentre altri come Palladino sono stati fuori per diversi mesi. Nel mese di gennaio, quando pensavamo anche attraverso il mercato di porre rimedio a questa situazione, abbiamo avuto ancora problemi, con le ricadute di Jankovic e Kharja e i guai fisici che hanno riguardato Suazo, Acquafresca, Dainelli e Juric. Rispetto allo scorso anno si è ridotto il numero degli infortuni muscolari mentre quelli traumatici hanno pesato molto».

Un campionato che fino all’ultimo avrebbe potuto permettere di ripetere l’avventura in Europa League, competizione in cui il Genoa ha fatto il proprio debutto ricavando soddisfazioni ed utili indicazioni.

«E’ stata un’esperienza molto positiva – ha dichiarato Gasperini – Peccato per essere capitati in un girone così impegnativo anche se, a dir la verità, fino alla fine abbiamo nutrito speranze di qualificazione. Il rammarico principale riguarda proprio la partita contro il Valencia disputata al “Ferraris”: dopo il pareggio di Crespo, infatti, ci è mancato pochissimo per superare gli avversari».

Doverosa una precisazione anche sulla prematura eliminazione in Coppa Italia: «La sfida contro il Catania è caduta in un momento particolare, subito dopo la sosta natalizia, con il Genoa in una posizione di classifica molto buona. Bisognava fare una scelta e, considerando anche le assenze forzate di Palladino e Palacio, ho optato per quella formazione. Purtroppo dopo otto minuti ci trovavamo già sotto di due gol ma abbiamo reagito ed accorciato le distanze. A quel punto l’arbitro ha espulso Sokratis e Rossi ed ha iniziato a sfidare il pubblico con le sue decisioni e gli sguardi insistiti a coloro che si erano spostati dalla gradinata nord al settore distinti. Pur sfiorando il pareggio più volte, per noi non c’è più stato nulla da fare».

La stima e l’affetto che nutrono i sostenitori rossoblù nei confronti del loro tecnico è evidente. La speranza, quindi, è quella di vedere Gian Piero Gasperini ancora alla guida del Genoa nella prossima stagione.

«Quest’anno il presidente mi sembra particolarmente motivato ed ha una gran voglia di allestire una squadra competitiva – ha rivelato – La considerazione nei miei confronti da parte dei tifosi, inoltre, pesa moltissimo così come le condizioni che permettono di lavorare bene in questa piazza. Dopo i risultati ottenuti, a restare avrei tutto da perdere e poco da guadagnare ma spero di proseguire ancora in questa avventura. Ripeto, il presidente è una garanzia: quel che conta è porsi da subito obiettivi chiari. Che sia quello di rendere la squadra più forte, di lavorare con i giovani o di valorizzare alcuni elementi per poi venderli poco importa. Quel che serve è la chiarezza. La Champions? Esiste una grande disparità economica tra le grandi e tutte le altre. Per arrivarci servirebbe una concatenazione di eventi favorevoli».

Parole che introducono al rapporto con il presidente rossoblù.

«La scorsa estate abbiamo avuto qualche divergenza in sede di mercato – ha confessato – soprattutto riguardo alcuni giocatori nostri che mi sembrava assurdo andassero via. Tra di noi, comunque non ci sono mai stati problemi, ci conosciamo bene e la stima è reciproca. Anzi, posso assicurare ai tifosi che, finchè ci sarà Preziosi, potranno stare tranquilli. Quando si entra nella fase del mercato è giusto che l’ultima parola spetti al presidente ma l’allenatore un proprio ruolo deve ricoprirlo».

Dopo aver assicurato che la scelta di Scarpi a scapito di Amelia è stata esclusivamente per motivi tecnici e che Rossi e Milanetto sono state due tra le più grandi sorprese in positivo della stagione rossoblù, il Gasp ha confidato di attendersi la convocazione di Criscito per i prossimi mondiali («Nel suo ruolo, se non ci va lui..»).

Grande apprezzamento anche nei confronti della tifoseria: «Qui è un’isola felice ed i sostenitori hanno sempre dato prova di grande maturità e di identificarsi con la squadra. Anche per questo motivo ritengo che i fischi di domenica scorsa fossero più di delusione che di convinzione».

 

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