ESCLUSIVA PIANETAGENOA – SIMONE BRAGLIA: «Stampa e tifosi, state vicini a Eduardo»

Il giorno dopo la papera di Firenze, in soccorso del numero uno portoghese è arrivato uno dei suoi più illustri predecessori, vale a dire Simone Braglia. L’eroe di “Anfield”, in esclusiva a Pianetagenoa, ha parlato del momento di Eduardo, facendo un esplicito appello alla stampa e ai tifosi rossoblù: sostenere il più possibile l’estremo difensore, […]


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Il giorno dopo la papera di Firenze, in soccorso del numero uno portoghese è arrivato uno dei suoi più illustri predecessori, vale a dire Simone Braglia. L’eroe di “Anfield”, in esclusiva a Pianetagenoa, ha parlato del momento di Eduardo, facendo un esplicito appello alla stampa e ai tifosi rossoblù: sostenere il più possibile l’estremo difensore, in un momento in cui è fondamentale aiutarlo a ritrovare nuove forze sotto il profilo psicologico. Il suo recupero, è inevitabile, sarebbe fondamentale non solo per il singolo, ma per aiutare il collettivo a venire fuori da una situazione delicata.

Simone Braglia, ieri sera a Firenze è arrivato un altro errore decisivo di Eduardo. Il suo parere?

«È un anno no per Eduardo. Per quanto mi riguarda, peso che un portiere che non sia di valore assoluto non fa un Campionato del Mondo come lo ha giocato Eduardo, subendo un solo gol. È un portiere di valore assoluto e questo è indubbio. Si è cominciato con questo portiere e si deve finire con questo portiere, supportandolo sempre».

Nel mercato invernale lei non lo avrebbe cambiato con i vari Merchetti, Doni o Sorrentino? Giusto per citare i più gettonati.

«Ho discusso recentemente di questo anche con vari tifosi: io Eduardo non l’avrei cambiato, perché quando si comincia un percorso è giusto portarlo a termine. Anche l’opinione pubblica deve aiutarlo a trovare la serenità mentale necessaria per migliorare le sue prestazioni. Anch’io ci sono passato e la piazza di Genova non è tenera in queste situazioni. Non è solo la prestazione del portiere che fa il risultato, ma tutte le circostanze di una partita».

Quindi non è il momento giusto per far esordire Perin?

«Ricordiamoci Fiorillo. Non vorrei che diventasse il suo “alter ego”. Il portiere della Samp era in una situazione diversa, oggi il Genoa è in una fase delicata».

E si rischierebbe di bruciare la giovane promessa…

«Oggi come oggi la società ha fatto la scelta giusta. Non dico questo per interessi personali, perché non ne ho. Io sono legato al Genoa per il grande attaccamento alla maglia rossoblù. Sono certo che Eduardo non possa essere diventato un brocco».

Se lei fosse il preparatore dei portieri del Genoa lavorerebbe soprattutto sotto il profilo psicologico?

«Sì, parecchio. Io penso che Spinelli lo stia già facendo. Poi, se posso aggiungere una cosa, ci tengo a fare un appello anche alla stampa: supportatelo, anche in questi momenti».

In effetti dopo la rete subita nella gara col Parma qualche critica poteva essere risparmiata…

«Sono d’accordo, il portiere non può essere da solo. Può capitare qualsiasi tipo di imprevisto durante una partita. Una percentuale di colpa ci sta che ce l’abbia anche il portiere. Io ho parlato con Spinelli di recente e insieme abbiamo analizzato la meccanica del gol subito col Parma: oltre alla libertà lasciata a Valiani nel tirare e a Crespo nel ribattere a rete, il pallone è rimbalzato in una maniera molto velenosa».

Concludendo, giusto puntare su Eduardo anche in un momento così delicato?

«Bisogna arrivare alla fine del campionato. Io qui a Como ho avuto diverse problematiche, mi sono anche scontrato col presidente, ma oggi Preziosi ha dimostrato grandissima maturità decidendo di continuare a puntare su di lui. Genoani, state stretti attorno al vostro presidente, io non lo cambierei con nessun altro al mondo. Il discorso portato avanti da lui con Eduardo ha molto significato».

Fabio Aronica

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

 

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