COSA VA/COSA NON VA: Genoa formato “amichevole”, poi la mezz’ora di passione. Solo carbone nella calza rossoblù

Nella brutta notte del Ferraris sono poche, pochissime, le note positive in casa Genoa. I rossoblu sono scesi in campo scarichi sia sotto il punto di vista fisico che sotto quello mentale e con un undici di partenza quasi improvvisato. Ntcham ha dato l’impressione di essere totalmente spaesato, Lazovic non ha minimamente inciso sull’economia della […]


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Nella brutta notte del Ferraris sono poche, pochissime, le note positive in casa Genoa. I rossoblu sono scesi in campo scarichi sia sotto il punto di vista fisico che sotto quello mentale e con un undici di partenza quasi improvvisato. Ntcham ha dato l’impressione di essere totalmente spaesato, Lazovic non ha minimamente inciso sull’economia della partita, Dzemaili non è riuscito a prendere per mano un centrocampo apparso in balia della manovra degli uomini di Montella e Laxalt è stato più impegnato a rincorrere Carbonero che a provare a servire palle all’isolato Pavoletti. I due colpi inferti dai blucerchiati hanno praticamente chiuso la partita nella prima mezz’ora e nel secondo tempo la rete del tre a zero, arrivata dopo solo quattro minuti, ha fatto temere la goleada che per quanto visto fino a quel momento era uno scenario concreto. Il Grifone sembrava assente, anzi non sembrava avere le forze per reagire, ma una squadra che di Genoa aveva solo i colori della maglia: zero grinta, pochi falli (falli agonistici si intende), zero idee, gioco assente.

Dal decimo minuto del secondo tempo l’entrata di due elementi di spessore hanno portato qualità alla squadra e le cose sono cambiate. La Sampdoria ha arretrato il baricentro e il solito Pavoletti ha dato a tutti una speranza di rimonta oltre, cosa più importante, aver restituito dignità al popolo rossoblù. Da sottolineare l’ottima prova di Suso, un giocatore di livello che si dimostrerà l’uomo in più in mano a Gasperini.

La palla persa da De Maio sotto la tribuna rubata con maestria da Cassano dopo un pressing asfissiante è stata lo specchio di questa stracittadina. Questa volta il Genoa ha perso, ma non ha perso da Genoa. Solo i venticinque minuti di passione hanno reso meno scottante e mascherato una partita che era destinata a passare alla storia come una delle notti più nere di sempre.

 

Cosa va

Suso e Pavoletti. Lo spagnolo ha fatto capire a tutti di essere un elemento dall’elevato spessore tecnico. L’attaccante ex Sassuolo è stato l’ultimo ad arrendersi e si conferma un uomo d’area importante.

Rigoni ha dato fisicità al centrocampo.

Cosa non va

Troppi errori difensivi gravi ed evitabili.

Atteggiamento nel primo tempo arrendevole, da “amichevole” di inizio stagione (o almeno è questa l’impressione data fino al 20′ del tempo).

Riccardo Cabona

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