Ausilio: «Mi piacciono Gudmundsson e Zirkzee, ma fare questo tipo di operazioni in Italia è difficile»

Il problema riguarda le fideiussioni che l'Inter dovrebbe firmare a garanzia degli acquisti

Il tocco in gol di Gudmundsson (foto di Genoa CFC Tanopress)

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«Mi piacciono tutte e due, ma sapete benissimo la difficoltà che ci sono a fare questo tipo di operazioni in Italia». Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, ha risposto così ai microfoni di Mediaset alla precisa domanda se nella lista delle preferenze nerazzure ci fosse Gudmundsson del Genoa oppure Zirkzee del Bologna. Il dirigente interista ha poi spiegato: «Visto il mio lavoro e il rendimento di questi due ragazzi, sarei un folle a dire che non sono due giocatori di qualità, ma questo non significa che l’Inter li può comprare. Abbiamo cinque attaccanti e ripartiremo da quattro».

Gli intoppi non sono soltanto legati al prezzo del trasferimento di questi due giocatori, ma c’è anche dell’altro. Come spiegato da Gazzetta.it è un problema riguardante le fideiussioni da sottoscrivere a garanzia delle operazioni. Se l’Inter volesse acquistare un giocatore di un club italiano per cifre consistenti (per Gudmundsson il Genoa chiede almeno 30 milioni che aumentano a 35-40 con i bonus), non avendo un saldo positivo nella Camera di compensazione della Lega Serie A, in cui si rileva la differenza tra acquisti e cessioni tra i club italiani, dovrà garantire l’acquisto attraverso una fideiussione bancaria.

Un’operazione che in un mercato di autosostentamento come quello nerazzurro diventa decisamente complicato. Ciò non vuol dire che le operazioni dell’attaccante del Genoa o per quello del Bologna (60 milioni) siano impossibili. L’arrivo di Frattesi dal Sassuolo, che valutava il centrocampista 33 milioni, l’estate scorsa lo dimostra: l’Inter lo ha preso in prestito oneroso pagando 6 milioni di euro con obbligo di riscatto per 22 milioni più 5 milioni di bonus, oltre al 10% in caso di futura rivendita.

Al contrario all’estero, le fideiussioni non sono obbligatorie. Questo perché l’Uefa prevede una serie di controlli trimestrali dei debiti verso altre società e dipendenti: in caso di parametri non rispettati è prevista anche l’esclusione dalle coppe. Dunque, ecco perché Ausilio ha affermato che Zirkzee e Gudmundsson sono operazioni complicate nel mercato italiano: sarebbe diverso se fossero tesserati per squadre estere.

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