A tu per tu con Emiliano Moretti

Dopo cinque stagioni al Valencia, Emiliano Moretti fa ritorno in Italia, al Genoa, per contribuire a riportare sempre più in alto il Grifone. Per prima cosa parliamo del tuo ritorno in Italia “Sì, era un po’ il mio desiderio tornare. In Spagna ho fatto cinque anni bellissimi, è stata un’esperienza molto bella che rifarei subito, […]


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Dopo cinque stagioni al Valencia, Emiliano Moretti fa ritorno in Italia, al Genoa, per contribuire a riportare sempre più in alto il Grifone.

Per prima cosa parliamo del tuo ritorno in Italia

“Sì, era un po’ il mio desiderio tornare. In Spagna ho fatto cinque anni bellissimi, è stata un’esperienza molto bella che rifarei subito, ma per me era giunto il momento di tornare. C’è stata questa possibilità di andare al Genoa, una piazza ed una squadra importante, e sinceramente posso dire che non è stato nemmeno difficile scegliere”.

Le voci che ti davano alla Juve dalla scorsa estate erano solo voci appunto?

“Non lo so, ma già l’anno scorso avevo avuto la possibilità di andare al Genoa e non se ne era fatto nulla. Durante quest’anno il mio unico pensiero era quello che si ripresentasse questa opportunità”.

I cinque anni in Spagna sono stati molto positivi anche a livello di crescita personale?

“Sì molto, sono andato lì a ventitre anni ed ho avuto la possibilità di crescere e maturare. Ho potuto giocare ad alti livelli e sono cresciuto e maturato molto”.

Forse quest’anno avete faticato un po’, in Italia giungevano voci di una situazione difficile a livello economico

“Ci sono stati problemi che persistono tuttora, ma alla fine non hanno influito molto sulla squadra. Non siamo noi le persone in grado di risolverli quindi in spogliatoio si parlava solo di calcio. A livello di squadra, forse, abbiamo avuto altri problemi”.

Al Valencia ci sono ottimi giocatori, chi consiglieresti per l’Italia?

“Ci sono sicuramente Silva e Mata, due giocatori giovani con grandissime qualità e che finora sono rimasti molto umili”.

Ti hanno mai chiesto com’è l’Italia?

“Sì, mi hanno chiesto com’era una città o l’altra in base a quello che usciva sui giornali. Non abbiamo poi mai approfondito il discorso perché non c’è mai stato nulla di così concreto”.

Per quanto riguarda Villa?

“E’ un giocatore importantissimo, ma forse è più adatto al calcio spagnolo che a quello italiano”.

Che differenze hai trovato fra il calcio giocato in Spagna e il nostro?

“Ci sono mentalità diverse, ma entrambe vincenti visto che l’Italia ha vinto l’ultimo Mondiale e la Spagna l’ultimo Europeo. Sia i metodi che l’approccio agli allenamenti sono diversi”.

Del Genoa ti ha contattato direttamente Preziosi?

“Io ho avuto la possibilità di parlare col presidente la scorsa settimana e mi ha fatto molto piacere il fatto che si sia esposto per prendermi. Il rapporto è stato buono fin dall’inizio e come ho detto prima se ritorno in Italia è per l’offerta del Genoa dello scorso anno”.

Quindi quest’anno hai seguito il campionato del Genoa?

“Sì, ho visto molte partite e credo che senza dubbio sia stata la squadra che ha espresso il miglior gioco. Meritava certamente il quarto posto che non è arrivato, ma speriamo possa arrivare in futuro”.

Il tuo cuore, però, è anche un po’ a Firenze. Oltretutto hai sposato una fiorentina

“A livello extra professionale la mia vita è a Firenze, ma dal punto di vista professionale sia io che la mia famiglia pensiamo esclusivamente a questa nuova avventura”.

Hai mai pensato alla possibilità di un ritorno a Firenze?

“Sinceramente no perché sono un tipo che guarda molto al presente e sono molto realista. In questi cinque anni in Spagna sono stato molto bene e ho ripensato all’Italia solo per questa importante opportunità di andare a Genova. Fino alla fine dell’anno ho pensato a Valencia, poi c’è stata questa possibilità e ho cercato di mandarla in porto”.

Gasperini l’hai conosciuto?

“No, non l’ho conosciuto ancora, ma avremo modo di conoscerci e mi metterò a disposizione sua come al solito. Le decisioni su qualsiasi aspetto tecnico saranno poi sue”.

Il Genoa riparte senza Milito e Thiago Motta, cosa vuoi dire ai tifosi se hanno ancora un po’ di preoccupazioni?

“La società si è mossa molto bene e ha fatto anche quest’anno un’ottima squadra. In questi due giorni ho visto l’entusiasmo che c’è in città e tutti mi hanno parlato del gruppo. Al di là delle individualità penso che sia la forza del gruppo quello che conta e a parte alcune partenze ed arrivi l’ossatura è rimasta intatta. Spero che noi nuovi, dando il massimo, possiamo ridare al Genoa le soddisfazioni dell’ultima stagione”.

Il Genoa ha dato dimostrazione in effetti di essere un grande gruppo visto che due anni fa erano in Serie B

“Sì, poi seguendo durante l’anno si è visto ogni partita. Si vedeva una squadra che si aiutava in ogni momento e tutti erano devoti a cercare di fare il bene della stessa. Ora arriviamo noi nuovi e dovremo essere bravi ad inserirci in questo gruppo, ma non penso che sia difficile”.

Con te la difesa è a posto ed è formata da giocatori importanti

“Al di là dei nomi credo che la società abbia fatto negli ultimi anni grandi sforzi per prendere giocatori utili alla causa. Ora c’è da dimostrare sul campo se le scelte saranno esatte”.

Questo è l’anno dei Mondiali è Lippi ha sempre detto che mancano difensori. Tu pensi alla Nazionale?

“Non ci penso perché, come ho detto, sono molto realista e non sono mai stato in Nazionale. Sinceramente ora penso solo a inserirmi bene nel Genoa e a fare il massimo poi dopo quello che verrà verrà. L’obiettivo primario, però, è cercare di fare bene ogni giorno nel club”.

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