La Tifoseria Organizzata del Genoa truffata da una persona che aveva simulato la malattia del figlio per ricevere sostanziose cifre di denaro, sta procedendo al rimborso delle persone che hanno fatto donazioni tramite il conto corrente. Per ora si tratta di una trentina di soggetti, tra cui un gruppo ultras di Ancona, per un totale di 16.975 euro: la seconda tranche dei rimborsi avverrà a breve termine. I nominativi di coloro che hanno ottenuto la restituzione del denaro sono disponibili su www.uncuoregrandecosi.it
Già lo scorso 15 aprile il padre del bimbo aveva consegnato ai legali della Tifoseria Organizzata un assegno circolare da 17mila euro che si andavano così ad aggiungere ai 27.750 mila euro sequestrati preventivamente dalla Procura costituenti l’intero ammontare del denaro raccolto dai tifosi e confluito sul conto della Onlus. In totale, compresa la donazione da 25 mila euro fatta dalla società Genoa e la cifra ricavata dalla vendita di oltre 2500 cappellini, erano stati raccolti oltre 70 mila euro.
Una truffa organizzata ad arte dal papà del bambino che all’ inizio di gennaio si era rivolto a uno dei capi della tifoseria del Genoa spiegando che il figlio necessitava di un trapianto di polmone, da effettuarsi presso una costosa clinica specializzata in Svizzera, per guarirlo da una mortale malformazione genetica. A inizio aprile la scoperta che era tutto inventato e la denuncia da parte della Tifoseria Organizzata con la conseguente apertura di un fascicolo da parte del pm Biagio Mazzeo.
Francesco Patrone
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