Scandalo scommesse/Indaga anche la procura di Napoli

Secondo Rainews24.it una nuova inchiesta sul calcio scommesse è stata aperta dalla procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi di reato è quella di frode sportiva. Il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Gianni Melillo, è affidato al pool di magistrati che si occupano da oltre un anno di inchieste sul calcio, Antonello Ardituro, della Dda, Danilo […]


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Secondo Rainews24.it una nuova inchiesta sul calcio scommesse è stata aperta dalla procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi di reato è quella di frode sportiva. Il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Gianni Melillo, è affidato al pool di magistrati che si occupano da oltre un anno di inchieste sul calcio, Antonello Ardituro, della Dda, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri e Paolo Sirleo

Tremano molte squadre di serie A

Mario Pirani, uno degli imputati cardine delle indagini sul nuovo calcio-scommesse, secondo i giornali avrebbe parlato di Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari tra le squadre su cui si sarebbero concentrate le attenzioni dei due clan di scommettitori coinvolti nell’inchiesta. Questi club sarebbero stati protagonisti di un terno vincente realizzato dal gruppo di scommettitori bolognesi che faceva capo a Beppe Signori, grazie alla collaborazione di alcuni addetti ai lavori.

15 partite sospette

Si tratta di un sostanziale allargamento dell’inchiesta, in quanto i match

segnalati da Pirani non erano nella lista di 18 incontri che ha portato all’ordinanza di custodia cautelare emessa la mattina del primo giugno dalla Procura di Cremona. Ma non sono solo queste squadre a temere l’ufficio inchieste: il bookmaker austriaco SkySport365 aveva a suo tempo riferito all’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) di 15 partite dell’ultimo campionato di serie A il cui flusso di scommesse sarebbe risultato anomalo.

La Camorra punta forte

Tra queste partite ci sarebbero anche Brescia-Bologna e Chievo-Sampdoria, già emerse sulla stampa nei giorni scorsi. Con l’inchiesta di Cremona si incrocia quella condotta a Napoli dai pm Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, che ha rilevato puntate molto forti durante l’intervallo di Napoli-Parma del campionato

2009-2010 effettuate da persone “riconducibili ai clan Lo Russo e degli Scissionisti”. In quell’occasione, le scommesse avrebbero privilegiato in maniera anomala la vittoria degli ospiti, che alla fine del primo tempo erano sotto per 1-0. Il Parma, alla fine, vinse 3-2. La stessa inchiesta riferisce anche di intercettazioni relative a Napoli-Cagliari di quello stesso campionato, terminata 0-0. Per quella partita, tuttavia, non ci sono indagati.

Siena-Sassuolo nel mirino dei giudici

Situazione molto difficile anche per i due club già promossi in A: Atalanta e

Siena. Gli orobici sembrano condannati dal diretto coinvolgimento del capitano Cristiano Doni e dal fatto che ben tre loro partite siano nel mirino dell’inchiesta.

I toscani, invece, sono tirati in ballo da Massimo Erodiani, titolare di un’agenzia di scommesse arrestato la settimana scorsa, e da alcune intercettazioni secondo cui sarebbero stati corrotti alcuni giocatori del Sassuolo, poi sconfitto per 4-0. Pronto a giurare contro ogni ipotesi di corruzione è però il presidente del Siena Massimo Mezzaroma, che oltre a definire “del tutto inattendibili” le accuse, ha ricordato come il Sassuolo arrivò a Siena in formazione d’emergenza poiché falcidiato dagli infortuni e che quindi non ci sarebbe stato alcun bisogno di corromperne i giocatori.

Serie B e Lega Pro, l’indagine si allarga a più partite

Molto ampia si preannuncia poi l’inchiesta relativa alla serie B e alla Lega Pro, dove si sarebbero registrati i più eclatanti casi di partite pilotate. Possibili novità sono attese per oggi, quando saranno sentiti dal gip Guido Salvini i giocatori dell’Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, agli arresti domiciliari con l’accusa di aver

partecipato al condizionamento di alcuni incontri della loro squadra. Gli avvocati difensori hanno infatti annunciato che i loro assistiti sono pronti a vuotare il sacco su tutto ciò che sanno.

Maroni: task force investigativa

Mentre l’ex capocannoniere del campionato Beppe Signori si dichiara innocente ammettendo di essere uno scommettitore ma prendendo le distanze da ogni ipotesi di illecito, la giustizia sportiva apre un’inchiesta che si prospetta velocissima e che potrebbe stravolgere i calendari 2011-2012. Dopo il vertice tra Coni e Figc di ieri si è deciso di stabilire un più stretto coordinamento tra governo, Monopoli di Stato e organismi sportivi per prevenire casi di corruzione nel calcio professionistico. Un proposito che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha fatto proprio dando disposizioni al capo della polizia Antonio Manganelli di istituire una task force investigativa “per stanare chi tende ad alterare la regolarità delle gare sportive con

mezzi fraudolenti”, ha dichiarato il titolare del Viminale in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Doni: “Ne uscirò pulito”

“Mi vogliono far passare per il capro espiatorio di tutta la storia. e io non ci sto. voglio che la gente, soprattutto i tifosi dell’atalanta, e tutti quelli che mi conoscono, lo sappiano”. Con queste parole il centrocampista dell’Atalanta, Cristiano Doni, in

un’intervista a La Repubblica si difende dalle accuse che lo vedrebbero coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse. “Mi stanno infangando – aggiunge Doni -. il mio nome e quello dell’atalanta sono quelli mediaticamente più forti, che fanno più clamore. Gli altri giocatori arrestati e indagati o sono ex o sono pesci piccoli”. Il capitano dell’Atalanta si dice “tranquillo” e convinto di “non aver fatto quello di cui mi si accusa, sono anche convinto che il lavoro dei magistrati, alla fine, proverà che non c’entro nulla con questa gente, che peraltro io non conosco e non ho mai conosciuto”.”Non c’è una telefonata – conclude Doni – dico una che mi riguardi direttamente. nella quale ci sia la mia voce. Ci sono solo delle persone che fanno il mio nome e sono dei millantatori. io non ho combinato nessuna partita”.

La calamita della serie A

I Campionati italiani di calcio attirano il 54% delle scommesse. In assoluto è la Serie A a calamitare la fetta più cospicua, il 31,5%, quindi quasi un terzo delle puntate complessive. La Serie B – informa l’Agicos – si attesta al 14%, la C all’8,5%. Quindi seguono i campionati stranieri, con in testa la partite spagnole (6,7%), seguite da quelle inglesi (5,6%) e quelle francesi (5%). 

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