Ritratto di Michael Boschi, vincitore di Mister Molo 8.44

Il concorso di bellezza del Parco Turistico Commerciale di Vado Ligure premia Michael Boschi, genovese, fuori dagli schemi


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Informazione pubblicitaria – Michael Boschi, ventitre anni, alto e scolpito, il viso sicuro con un’espressione che tradisce una delicatezza d’animo e un’attenzione rara. Gli occhi di un azzurro intenso e profondo. È Mister Molo 8.44, prima fascia maschile del concorso di bellezza indetto dal Parco turistico commerciale di Vado Ligure, quest’anno alla sua prima edizione. L’evento, in partnership con Miss Muretto di Alassio e Mister Italia, si è tenuto lo scorso otto luglio. Abbiamo incontrato Michael in un calda domenica di pausa dal lavoro, nella sua casa di Albissola Marina, nella quale vive da tre mesi con un coinquilino della stessa età. È venuto fuori un ritratto oltre i soliti stereotipi del ventenne belloccio e superficiale.

Allora Michael, raccontaci un po’ di te…Ti aspettavi di vincere?Il concorso l’ho fatto per gioco. Anzi, quando ho firmato il foglio, non avevo nemmeno capito bene di cosa si trattasse. Ma io sono così; mi butto, non ci penso troppo quando si tratta di queste cose. Sai, non ho mai lavorato per un’agenzia, per loro sono un numero fra i tanti che vogliono venir fuori. Certo, ho un sogno nel cassetto, ma uscire è dura. Non credo molto in questo ambiente. Se non sei sponsorizzato da un’agenzia che devi pagarti, vai solo a fare numero. A fare contorno.

Beh, in questo caso, non è andata proprio così…

Già…Ma io, guarda, mi diverto comunque. Per me il concorso di bellezza è una occasione per divertirmi, non lo vivo con lo stress o l’ansia da prestazione. Non ci metto il cuore, ecco: ci metto la faccia ma non il cuore. Ci rimani male una volta, due, poi ti stufi e cominci a dare priorità ad altre cose: il lavoro, la famiglia. Insomma, crescendo ti accorgi che si può anche vivere senza la moda. Oh, poi, sia chiaro, non rinnego niente; anzi lo confermo e lo confesso: sono un esibizionista, altrimenti non lo farei. Mi piace e mi appaga. Tutto qui: non ci vedo grandi possibilità di carriera. Ma mi ci diverto, e allora continuo.

Adesso cosa fai?

Lavoro come commesso da Calvin Klein, prevalentemente, e di giorno. Poi ho tutto un mondo la notte. Faccio animazione nei locali, il ballerino in discoteca, qualche sfilata o qualche scatto quando mi chiamano. Altre volte ho fatto lo Stuart. Se posso non rifiuto quasi mai, è un modo per farmi conoscere in quel mondo. E poi, naturalmente , passo molte ore in palestra. Questo da anni, ormai.

E i risultati direi che si vedono…

Grazie. Gioco anche a calcio; e da qualche tempo mi sono appassionato alla Thai Box, il pugilato thailandese.

Entrando ci hai fatto vedere con un certo orgoglio questa casa. È la tua prima esperienza fuori da casa dei tuoi?

Si è la prima. All’inizio ero un po’ preoccupato. Però ora sono contento. Sono nato e vissuto a Genova e il ponente ligure lo conoscevo poco. Ho scoperto un bellissimo territorio, dove si vive e si sta bene, tranquillo. È la mia prima estate qui e devo ammettere che me la sto godendo. Poi la mia è una famiglia particolare, ci sono grandi differenze di età tra me e i miei fratelli. Il grande ha quarant’anni e vive e lavora a Terni, poi ci sono io, e poi una sorella più piccola, di sedici anni, che studia e sta a casa coi miei. Vado spesso a trovarli, non solo i miei a Genova, ma anche mio fratello a Terni. Mi piace viaggiare in macchina per l’Italia. È una cosa alla quale sono stato abituato fin da bambino quando andavamo tutti insieme a trovare i parenti di mia madre, giù a Salerno.

Da quello che ci dici, sembra un quadro abbastanza ricco. Hai voglia di raccontarci una tua giornata tipo?

Non ho una giornata tipo. Mi piace andare a ballare, fare casino con gli amici, stare a casa a guardare un film con la mia ragazza. Una sera posso essere a cacciarmi con il paracadute, la sera dopo a guardare e commentare Anno Zero con mio padre.

Che studi hai fatto?

Lo scientifico. Andavo bene in tutte le materie umanistiche. Benissimo in filosofia e storia dell’arte. Matematica era invece il mio tallone d’Achille. Tu ti chiederai perché lo scientifico, allora?! Beh, per sfida. Mi hanno bocciato un anno alle medie; secondo me- anzi secondo tutti- ingiustamente, consigliando ai miei di mandarmi a un istituto professionale. E io, per orgoglio, ho scelto un liceo…

Testardo?

Si, da sempre, sin da bambino.

Come ti vedi tra dieci anni?

Come o dove?

Entrambe

Non saprei proprio. Colgo le occasioni al volo. Seguo il vento dei miei interessi. Non sono un ragazzo con la testa a posto. Il mondo dello spettacolo è il mio sogno nel cassetto. Forse sarebbe meglio dire come mi sogno tra dieci anni…Allora si, ti poso dire che mi sogno sul Red Carpet, anzi- meglio- sul divano coi miei figli a guardare l’ultimo film d’azione con papà come protagonista…

Sei innamorato, Michael?

Si, della mia ragazza, certo. Ma anche- forse soprattutto- dell’amore in sé, della passione. Quelli, secondo me, ci portano alla felicità. Quella vera. Il lavoro, il successo intendo, ti porta la serenità, l’appagamento momentaneo. Sono cose diverse. L’amore è quello che, alla fine, fa quadrare tutto. Tiene tutto. Non solo per essere sereni, ma per essere felici. Che sono due cose che io distinguo molto bene. Sai, da giovane, quando si è proprio ragazzini, si accantona la cultura. Poi ci si rende conto di quanto sia importante poter parlare e poter capire. Avere le parole che aiutino a pensare, che aiutino a vivere meglio.

Grazie Michael. E in bocca al lupo per i tuoi sogni.

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