Il presidente Napolitano davanti alla maglia di De Prà 

La maglia, la storia. L’esempio di Giovanni De Prà. L’effetto di una boccata di ossigeno, dopo un fine settimana che ha soffiato veleni. Due giorni dopo la finale di Coppa Italia che lo aveva visto, come da tradizione, ospite d’onore in tribuna il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, ha inaugurato a Roma la mostra […]


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La maglia, la storia. L’esempio di Giovanni De Prà. L’effetto di una boccata di ossigeno, dopo un fine settimana che ha soffiato veleni. Due giorni dopo la finale di Coppa Italia che lo aveva visto, come da tradizione, ospite d’onore in tribuna il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, ha inaugurato a Roma la mostra “La Nazionale tra emozioni e storia. Un secolo di calcio azzurro”, che espone alcuni dei preziosi cimeli che la Fondazione Genoa custodisce al Genoa Museum. Accompagnato dalle massime autorità in campo sportivo e calcistico, il presidente Napolitano si è soffermato a lungo davanti a due bacheche in particolare. Quella dedicata a Sandro Pertini (simpatizzante genoano) con gli azzurri del Mundial ’82 e quella contenente la maglia di Giovanni De Prà, risalente al debutto in nazionale (1924) del portiere mito del Genoa degli scudetti. La maglia azzurra più antica esposta alla mostra e, probabilmente, in circolazione. Dai racconti formulati da Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo e uno dei due curatori della mostra, il presidente è rimasto incuriosito, come viene riferito sul sito della Figc nella sezione Vivo Azzurro. Manifestando anche interesse e apprezzamento, in relazione ai valori che non solo nella carriera di sportivo, ma nella vita di tutti i giorni, Giovanni De Prà ha saputo incarnare. Un personaggio sui generis che decise di restare dilettante per decidere il suo futuro, amato dai tifosi, rispettato dagli avversari, capace di concludere la carriera senza essere ammonito né espulso. A fronte di vantaggiosissime offerte, mai lasciò la squadra del cuore. La sua epopea è stata messa nera su bianco, anche di recente, nel libro “Il Destino nelle Mani” edito nella collana di quaderni della Fondazione. Nella prefazione scritta da Gianluigi Buffon si legge tra le righe: “Quando ragazzino entravo al Luigi Ferraris sognavo a occhi aperti di diventare un giorno il nuovo De Prà, campione unico, interprete di un ruolo affascinante e riferimento per tutti. Una leggenda”. La leggenda di Giovanni De Prà.

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