Il Codacons chiede il rinvio del calendario di serie A

Dopo i deferimenti per 13 squadre di calcio e 44 tesserati decisi dalla Procura Federale nell’ambito dello scandalo calcioscommesse, il Codacons – che si costituirà di nuovo nel procedimento assieme a Federsupporter – chiede in un comunicato dal suo sito ufficiale il rinvio del calendario per le partite di serie A della stagione 2012/2013. La […]


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Dopo i deferimenti per 13 squadre di calcio e 44 tesserati decisi dalla Procura Federale nell’ambito dello scandalo calcioscommesse, il Codacons – che si costituirà di nuovo nel procedimento assieme a Federsupporter – chiede in un comunicato dal suo sito ufficiale il rinvio del calendario per le partite di serie A della stagione 2012/2013. La cerimonia per i calendari si terrà stasera alle 20.30. 

«Vista la delicatezza della vicenda e nell’interesse del calcio e dei suoi tifosi, occorre sospendere il calendario di serie A in attesa dell’esito dei processi, dal momento che tra i deferimenti appaiono anche 5 club della serie maggiore (Udinese, Bologna, Sampdoria, Siena e Torino)» spiega il Presidente Carlo Rienzi.

Dopo la decisione della Procura Federale si apre però anche un altro fronte, quello dei risarcimenti in favore dei soggetti danneggiati dalle scommesse illecite nel mondo del calcio. Il Codacons ha lanciato a tal riguardo una azione legale (alla quale hanno già aderito 1.700 utenti) finalizzata a far ottenere a scommettitori e tifosi il risarcimento per il pesante danno morale e materiale subito.

«Il nostro scopo è far ottenere a tifosi e scommettitori delle partite truccate non solo il rimborso delle scommesse e dei costi sostenuti per biglietti dello stadio, abbonamenti alle pay-tv, spese per le trasferte, ecc., ma anche il risarcimento dei danni morali subiti per la buona fede tradita – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Attraverso questa azione, alla quale si può aderire seguendo le istruzioni riportate sul blog www.carlorienzi.it,  i tifosi delle 13 squadre deferite possono chiedere 500 euro di indennizzo a testa, agendo non solo nei confronti dei soggetti responsabili della truffa, ma anche delle squadre di calcio coinvolte e degli enti sportivi che avevano il compito di vigilare ed evitare il verificarsi di simili episodi».

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