AIC: «Sospeso lo sciopero per un’intesa di massima»

“Abbiamo sospeso lo sciopero perché abbiamo avuto garanzia sulla immutabilità delle norme relative ai trasferimenti e ai giocatori fuorirosa. C’è un’intesa di massima sugli altri punti, domani ci sarà una riunione, spero solo tecnica, dove bisognerà mettere nero su bianco”. Così si esprime il vice presidente dell’Aic, l’avvocato Leonardo Grosso, intervenuto stamattina a Radiosei ai […]


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“Abbiamo sospeso lo sciopero perché abbiamo avuto garanzia sulla immutabilità delle norme relative ai trasferimenti e ai giocatori fuorirosa. C’è un’intesa di massima sugli altri punti, domani ci sarà una riunione, spero solo tecnica, dove bisognerà mettere nero su bianco”. Così si esprime il vice presidente dell’Aic, l’avvocato Leonardo Grosso, intervenuto stamattina a Radiosei ai microfoni di Sei Volte Buongiorno. “Mi auguro che domani parlino solo gli addetti ai lavori, più si è più i tempi si allungano – spiega Grosso – da quando la Lega è stata divisa, ovviamente parliamo di tre contratti collettivi (serie A, serie B e Lega Pro, ndr) da redigere. C’è già l’accordo sul fatto che i contratti siglati dal 1 luglio 2010 dovranno rispettare le norme contenute nel futuro accordo collettivo”.

La nuova intesa dovrebbe includere una nuova composizione dei Collegi Arbitrali, in particolare circa la figura del presidente. “Al momento i due arbitri di parte nominavano un presidente o lo stesso veniva sorteggiato da una lista composta per metà da nomi indicati dall’Aic, per metà dalla Lega. Ora abbiamo due vie: individuare una lista di tre, quattro nomi, accettati dalle due parti e quali affidare la presidenza dei collegi; istituire un’autorità terza che scelga i nomi, ma questa è una via più difficile e più lunga da attuare”.

Altro punto delicato era quello delle spese mediche, argomento sul quale ormai sembrano superate le maggiori difficoltà. “La scelta ultima spetta al calciatore, e la società concorre solo per quanto già stabilito delle norme – precisa il braccio destro di Campana – Il principio vigente sarà quello della “provata professionalità” del medico indicato dal calciatore, questo per evitare, come accaduto in un paio di casi clamorosi, che il calciatori si affidi a sconosciuti che ne mettano a rischio la carriera”.

In tal senso stamattina proprio Campana, sul Corriere della Sera, parlava di un’ipotesi arbitrato nei casi irrisolti. “Parliamo di casi estremi –specifica Grosso – sarebbe una sorta di Grand Jury medico che dovrebbe stabilire l’affidabilità del medico indicato dal calciatore”.

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