“I treni del gol”: la Procura di Catania sequestra somme di denaro

Nell’ambito dell’operazione della Digos di Catania denominata “I treni del gol”, in cui sono state eseguite sette ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico, fra gli altri, degli ex dirigenti del Calcio Catania Antonino Pulvirenti, Pablo Gustavo Cosentino e Daniele Delli Carri per i reati di associazione per delinquere e frode in competizioni […]


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Nell’ambito dell’operazione della Digos di Catania denominata “I treni del gol”, in cui sono state eseguite sette ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico, fra gli altri, degli ex dirigenti del Calcio Catania Antonino Pulvirenti, Pablo Gustavo Cosentino e Daniele Delli Carri per i reati di associazione per delinquere e frode in competizioni sportive aggravata, il Gip presso il Tribunale di Catania, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo delle somme di denaro riconducibili all’indagato Giovanni Luca Impellizzeri.

Il contante, pari a 110mila euro, era stato rinvenuto dalla Digos a seguito delle perquisizioni effettuate contestualmente alla esecuzione della misura restrittiva presso l’abitazione di Giovanni Luca Impellizzeri e nei locali utilizzati come sede di una società al medesimo riferibile. La somma era ripartita separatamente in diversi tagli da 500 euro,  200 euro, 100 euro, 50 euro e 20 euro ed era per la maggior parte occultato in diversi punti del controsoffitto della sua dimora.

Il provvedimento ablativo, anche alla luce dalle dichiarazioni rese in sede d’interrogatorio di garanzia dall’ex presidente del Calcio Catania, muove dalla conferma del ruolo di finanziatore ricoperto da Giovanni Luca Impellizzeri all’interno del sodalizio e, nelle prime fasi, anche di esecutore materiale dei pagamenti volti alla alterazione del risultato degli incontri di calcio del Catania.

Le somme rinvenute costituirebbero il profitto delle operazioni illecite perpetrate da Giovanni Luca Impellizzeri tramite il ricorso alle frodi sportive. Quest’ultimo, infatti, una volta notiziato dell’accordo sul risultato precostituito si avvaleva di numerosi soggetti a lui vicini che riforniva del denaro contante necessario per effettuare le giocate ed incaricava, poi, di riscuotere le vincite.

Alfonso Magno

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