Il precedente tra Slavia e Genoa nella Coppa dell’Europa Centrale

La formazione di Praga battè in casa 4-0 il Grifo


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Dal dopoguerra si è parlato di Coppa dei Campioni, di Coppa delle Fiere, poi Coppa Uefa ed oggi Europa League. Ma in Europa già si giocava, prima della seconda guerra mondiale, la Coppa dell’Europa Centrale, istituita nel 1927, e riservata alle migliori formazioni di Austria, Cecoslovacchia, Jugoslavia ed Ungheria che se la contendevano nell’arco di tempo da giugno ad ottobre (a campionati nazionali conclusi). Erano quelli gli anni d’oro del calcio danubiano. Le squadre italiane parteciparono alla Coppa dell’Europa Centrale a partire dalla terza edizione (1929) in sostituzione delle formazioni iugoslave riapparse per l’ultima edizione del 1939.

Dal 1936 furono ammesse anche le formazioni svizzere. Genova 1893, così volevano le autorità del tempo, e Juventus diedero il la alle presenze italiane, poi completate nelle edizioni successive con le partecipazioni di Ambrosiana Inter, Roma, Bologna, vincente le edizioni 1932 e 1934, Napoli, Fiorentina, Torino, Lazio e Milan. La formula era quella del tabellone tennistico con l’eliminazione diretta dopo partite di andata e ritorno. Il Genoa ritorna a Praga per un incontro importante per il proseguimento del cammino nell’Europa League. Ritorna a Praga dopo 71 anni, magari confidando di aver maggior fortuna di quel 1° agosto 1938 quando incontrò, nella semifinale di ritorno, lo S.K. Slavia che poi vinse la dodicesima edizione. I rossoblù, che si erano classificati terzi a tre punti dai campioni dell’Ambrosiana, avevano vinto al Ferraris per 4 a 2 la partita di andata, quella che aveva consacrato alla tifoseria genovese un centoavanti vero, completo tecnicamente, con una visione di gioco superiore. Era festa! Finalmente il “Grifone” aveva trovato con Sergio Bertoni, fresco acquisto dal Pisa assieme al terzino Sergio Marchi, l’erede di Guillermo Stabile. Bertoni arrivava al Genoa dopo aver conquistato l’unica Olimpiade calcistica dell’Italia nel 1936 a Berlino. Era insomma il tocco finale di un grande presidente, Juan Claudio Culiolo che nel giro di due stagioni stava allestendo un Genoa da primissimi posti, vincendo nel frattempo la Coppa Italia. Ma a Praga lo Slavia vinse nettamente, agevolato dal gravissimo infortunio subito proprio da Bertoni con la frattura della gamba. Il Genova 1893 rimase in dieci per tutto il secondo tempo e gli avversari dilagarono per un rotondo 4 a 0, prodromo del loro successo con la vittoria in finale sugli ungheresi del Ferencvaros.

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