Quando il Genoa a Verona sognò il pokerissimo, ma perse a… Scala 41

Domenica 30 gennaio 1977 il Genoa si presentò al “Marc’Antonio Bentegodi” forte di una serie (mai più ripetuta nella massima serie) di quattro vittorie consecutive e poté cullare per larghi tratti dell’incontro con l’Hellas Verona il sogno di arrivare al pokerissimo (l’ultima volta che il Genoa ha vinto cinque incontri consecutivi di campionato in Serie […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Domenica 30 gennaio 1977 il Genoa si presentò al “Marc’Antonio Bentegodi” forte di una serie (mai più ripetuta nella massima serie) di quattro vittorie consecutive e poté cullare per larghi tratti dell’incontro con l’Hellas Verona il sogno di arrivare al pokerissimo (l’ultima volta che il Genoa ha vinto cinque incontri consecutivi di campionato in Serie A è compresa tra mercoledì 8 dicembre 1948 e domenica 2 gennaio 1949). Purtroppo alla fine la vittoria arrise ai gialloblù locali, che la ottennero con pieno merito (basti pensare che batterono diciassette calci d’angolo) dopo una gara così rocambolesca che ricordò al loro allenatore Ferruccio «zio Uccio» Valcareggi la semifinale della Coppa Rimet del 1970 vinta mercoledì 17 giugno dall’Italia di cui era Commissario Tecnico per 4-3 (dopo i tempi supplementari) sulla Germania Ovest.

Il primo vantaggio dei padroni di casa, arrivato al 20’ del 1° tempo con un pallone schiacciato di testa da Livio Luppi, su centro dalla sinistra di Gianfranco «Zigo-goal» Zigoni sr., durò solamente due minuti, perché il centravanti rossoblù Roberto «o’Rey di Crocefieschi» Pruzzo seppe tramutare in rete l’unico calcio d’angolo (battuto da Pietro «Pierino» Ghetti) dell’incontro con un gran colpo di testa. Passarono solamente altri sei minuti che Pruzzo, raccogliendo un cross di Antonio Maggioni, consolidò la sua posizione di capocannoniere del campionato (con 11 reti) con una deviazione aerea d’astuzia. Dopo altri sette minuti Pruzzo ebbe il pallone del 3-1 per il Genoa, ma a pochi metri dalla porta difesa da Franco Superchi incredibilmente lo spedì sopra la traversa.

Nella ripresa, al 25’ l’arbitro Domenico Serafino di Roma ravvisò gli estremi per la concessione della massima punizione in un intervento dello stopper genoano Antonio Matteoni su Luppi: il tiro di Emiliano Mascetti venne bloccato da Sergio Girardi, tuffatosi alla sua destra; al 33’ Girardi, disturbato da Ennio Fiaschi nella sua presa alta di un cross dalla destra di Walter Franzot, si lasciò sfuggire il pallone, che venne spedito in porta da Luppi; al 41’, sugli sviluppi di un calcio di punizione erroneamente comandato (Matteoni aveva subito, anziché commesso, il fallo al limite dell’area di rigore nel contrasto con Luppi), Fiaschi, girando in porta di testa un cross di Mascetti, segnò a più di trentuno anni la sua prima rete in Serie A, che diede la vittoria alla formazione scaligera.

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.