Fuochi d'artificio a Marassi nell'esordio con il Napoli del Campionato 1958/1959

A distanza di quattro anni, un campionato del Genoa ricominciò nuovamente con una partita casalinga contro il Napoli. Se domenica 19 settembre 1954 il triplice fischio del signor Armando Marchetti di Milano aveva fermato le due squadre sull’1-1, quello di Bruno De Marchi di Pordenone domenica 21 settembre 1958 sancì il 3-3 di un’avvincente sfida. […]


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A distanza di quattro anni, un campionato del Genoa ricominciò nuovamente con una partita casalinga contro il Napoli. Se domenica 19 settembre 1954 il triplice fischio del signor Armando Marchetti di Milano aveva fermato le due squadre sull’1-1, quello di Bruno De Marchi di Pordenone domenica 21 settembre 1958 sancì il 3-3 di un’avvincente sfida. Come quasi sempre accade in quei casi all’intraprendenza degli attaccanti fece da riscontro l’approssimazione degli assetti difensivi. I partenopei, privi di cinque titolari, passarono in vantaggio al 25’ del primo tempo con una rete di Gino Bertucco, che sospinse in rete un pallone deviato di testa da Carlo Novelli, il quale aveva ricevuto un cross dalla destra di Beniamino Di Giacomo. Otto minuti dopo l’uruguayano Júlio César «el Pardo» Abbadie Gismero lanciava in profondità Cesare «Mac» Maccacaro, che, precedendo l’uscita bassa di Brenno Fontanesi, dava il pareggio ai padroni di casa. Un minuto dopo il ventiduenne centravanti dalla fulva chioma restituiva il favore all’asso sudamericano, facendo da sponda a una triangolazione, che permetteva al Genoa, che sullo 0-0 aveva colpito, sempre con Maccacaro, un palo, di andare al riposo in vantaggio. Nella ripresa si assisteva a un altro ribaltamento di risultato: prima Novelli al 13’ concludeva con un tiro che andava a sbattere contro un palo prima di infilarsi in porta un’azione che aveva visto Renato Gandolfi, alla sua ultima partita a difesa della porta del Genoa prima di cederne la custodia a Giorgio «kamikaze» Ghezzi, ribattere un forte tiro di Di Giacomo, il quale, poi, al 24’, incuneandosi nella frastornata difesa rossoblù, avrebbe riportato in vantaggio il Napoli con un secco tiro da una ventina di metri. A quel punto il Genoa, che attaccava in quel secondo tempo sotto la Gradinata Nord, reagì, riuscendo ad imbastire al 31’ una pericolosa azione che, ispirata da Giorgio «Roccia» Dalmonte II, portò a un cross dalla sinistra teso di Maccacaro, maldestramente respinto da Guglielmo Costantini e scaraventato in porta di sinistro da Abbadie Gismero per il definitivo 3-3. Ad otto minuti dal termine venne espulso Rodolfo Beltrandi per un fallo di reazione a un duro intervento di Maccacaro.      

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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