CARLO REGNO: «Sono stati tanti gli errori individuali»

Non c’è dubbio: il “vice-Ballardini” Carlo Regno non immaginava così il suo esordio sulla panchina rossoblù. E dire che, a proposito di sogni, in molti nell’intervallo avranno chiuso gli occhi e immaginato un triplice fischio finale con susseguente festa per un’impresa, quella di battere l’Inter a San Siro, che manca da diciassette anni. Il primo […]


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Non c’è dubbio: il “vice-Ballardini” Carlo Regno non immaginava così il suo esordio sulla panchina rossoblù. E dire che, a proposito di sogni, in molti nell’intervallo avranno chiuso gli occhi e immaginato un triplice fischio finale con susseguente festa per un’impresa, quella di battere l’Inter a San Siro, che manca da diciassette anni. Il primo tempo del Genoa aveva alimenta queste speranze, poi l’inizio ripresa ha riportato tutti sulla Terra (pianeta da cui non provengono i giocatori nerazzurri).

ANCORA – «È un momento in cui le cose vanno così – commenta Carlo Regno ai microfoni di Radio Nostalgia – Noi non ci siamo illusi dopo il vantaggio. Siamo andati bene nel primo tempo, nel quale abbiamo mantenuto gli equilibri, ripartendo bene e facendo un bellissimo gol su azione. Poi in cinque minuti abbuiamo rovinato tutto. Dopo il vantaggio dell’Inter abbiamo cercato di giocare a viso aperto, abbiamo concesso spazi ai nostri avversari e loro ci hanno punito. In sintesi: molto bene nel primo tempo, molto male nel secondo».

Insomma, ciò che è successo a Catania si è riproposto a San Siro, palesando un difetto sul quale la squadra dovrà lavorare molto durante i prossimi sette giorni. Per sviscerare la questione, Regno passa la palla a Ballardini: «Di questo ne parlerà il mister – frena – Io faccio solo le sue veci. È lui che ne parlerà ai giocatori alla ripresa degli allenamenti. È la seconda volta che facciamo così, solo che con l’Inter ci può stare, perché è una squadra veramente forte, mentre i punti dovevamo farli a Catania, dove abbiamo dimostrato di essere una squadra di categoria superiore».

ERRORI INDIVIDUALI – Ciò che ha pesato di più sono stati gli errori individuali: Kaladze in ritardo sul primo gol (bravo Pazzini nella circostanza a battere sul tempo il georgiano), Eduardo in occasione del secondo gol, Mesto indeciso su Eto’o sul 3-1. Regno commenta così: «Sono stati tanti gli errori individuali. Le scelte? Chiaro che a cose fatte si ragiona diversamente. Non penso conti il discorso sul modulo: Eduardo può fare l’errore anche con cinque difensori davanti. Gli sbagli vanno anche perdonati».

Qualche rimpianto in più emerge se si pensa ai tantissimi assenti: Floro Flores, Criscito e Miguel Veloso squalificati, Milanetto recuperato a tempo record, ma non ancora in grado di giocare.

«Non bisogna nominare gli assenti – taglia corto il vice-allenatore – Anche se sono dei grandissimi giocatori è giusto nominare chi è sceso in campo. Chi ha giocato ha fatto il suo dovere, giocando bene, a parte i gol. Se avessimo avuto chi oggi non ha giocato l’Inter non sarebbe cambiata, restando sempre una grande squadra».

NOTE LIETE – Nonostante la pesante batosta, al di là del primo tempo qualche nota positiva il Genoa la può marcare: le condizioni di Kaladze non preoccupano e Boselli ha deciso di bagnare il suo esordio con una rete nella “Scala del calcio”. Un biglietto da visita incoraggiante per lui e per tutto l’entourage rossoblù: «Questo è uno dei fattori positivi: l’esordio con gol a San Siro è indubbiamente importante per Boselli – sorride Regno – Gli altri fattori importanti sono la tenuta di Paloschi, che migliora, e la ritrovata condizione da parte di Konko. I giocatori ci sono e prima o poi qualche risultato buono arriverà». Magari domenica prossima col Palermo, per riprendere quel filo conduttore cominciato nel derby e contro la Roma.

Fabio Aronica

 

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