Paolo Micheli: «Caro Ujkani, mio figlio aspetta ancora la maglia che gli ha promesso»

Ci sono tanti bambini che hanno il Grifone nel cuore. Uno è quello di cui si è tanto parlato all’entrata in campo nel derby con la maglia rossoblù sotto ad un’altra non meglio identificata. Poi c’è Rocco, sei anni, presente in Gradinata Nord in braccio al padre martedi scorso. Rocco vuole fare il portiere da […]


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Ci sono tanti bambini che hanno il Grifone nel cuore. Uno è quello di cui si è tanto parlato all’entrata in campo nel derby con la maglia rossoblù sotto ad un’altra non meglio identificata. Poi c’è Rocco, sei anni, presente in Gradinata Nord in braccio al padre martedi scorso. Rocco vuole fare il portiere da grande magari sognando un giorno di difendere la porta del Grifone sotto la Nord, magari in un derby come quello a cui assistito pochi giorni fa comprendendo tra l’altro pienamente la parola delusione. Delusione che però ha un antefatto. Risale a quest’estate e più precisamente all’amichevole di Chiavari. Il padre di Rocco si è rivolto a noi di Pianetagenoa1893.net affinché l’appello di Rocco possa essere accolto. Questa è la lettera che suo padre scrisse a suo tempo a Ujkani senza mai aver ottenuto risposta. Ci proviamo noi.

Gent.imo Samir Ujkani,

Buongiorno, mi chiamo Paolo Micheli e sono papà di un figlio meraviglioso di nome Rocco di 6 anni, che ieri ho accompagnato a vedere la partita del Genoa a Chiavari contro l’Entella; siamo tifosissimi del Genoa. Siamo entrati allo stadio molto presto perché Rocco voleva assistere al suo allenamento pre-gara con Gianluca Spinelli. Rocco diventerà portiere, lo ha nel sangue, come il suo papà. In fase di allenamento eravamo proprio alle sue spalle; Rocco ha i capelli biondi ed indossava la maglietta del Genoa rossa; Le ricordo questo particolare, perché Lei si è girato verso di noi ed alla nostra richiesta di avere la sua maglia a fine gara, ha risposto a mio figlio con un gesto di conferma, promettendogli la maglia da gara gialla nr. 27. Più volte Rocco gli ha ricordato di attendere la maglia e più volte Lei con il dito pollice verso l’alto ha confermato che la maglia a fine gara sarebbe stata sua, negando a tutti gli altri la maglia in quanto già “assegnata”. Ho tenuto mio figlio per tutta la partita dietro la sua porta, emozionato come non mai di ricevere direttamente da Lei la maglia dei suoi sogni. A fine gara però, Lei si è diretto verso altra persona, regalando a Lui la maglia. Io presumo che abbia fatto uno sbaglio/scambio di persona e ne sono convinto. Parlando con il personale del campo di allenamento di Pegli mi è stato riferito come Lei sia una persona molto corretta e seria e penso che sicuramente non ci abbia riconosciuti. Mio figlio ha pianto ininterrottamente fino all’arrivo a Genova. Non avrei scritto questa lettera per me od altre persone, ma qui si tratta di un bambino di 6 anni, mio figlio che amo più della mia vita. La prego darmi la possibilità di farmi incontrare con Lei, di farLe conoscere mio figlio e magari di ricevere da Lei ciò che aveva promesso e che mio figlio aveva tanto desiderato. Porgo a Lei ed al mio Genoa i più distinti saluti.

Paolo Micheli

micheli1969@libero.it

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