Lettera/Luca Giuglietti: «La mia ricetta per far tornare il “gruppo” al Genoa»

Salve Pianeta Genoa e tanti saluti ai tifosi rossoblu, spero che pubblichiate questa lettera, nella speranza che venga letta anche dai calciatori, dalla dirigenza e dal Presidente. In un momento difficile come questo, risulta necessario che noi tifosi facciamo il nostro dovere, in modo che la squadra possa tornare a vincere con continuità. Ho, purtroppo, […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Salve Pianeta Genoa e tanti saluti ai tifosi rossoblu,

spero che pubblichiate questa lettera, nella speranza che venga letta anche dai calciatori, dalla dirigenza e dal Presidente. In un momento difficile come questo, risulta necessario che noi tifosi facciamo il nostro dovere, in modo che la squadra possa tornare a vincere con continuità. Ho, purtroppo, compreso che questo non basta: è necessario che in questi pochi giorni rimanenti prima della gara col Toro, lo staff agisca in modo differente dal solito. Ho pensato a una “ricetta” contro il principale male del Genoa, la mancanza di un gruppo. Da subito mi sono chiesto: come si fa un gruppo in poco tempo e senza fatica? Non si può ovviamente! E per ideare la “ricetta” sono partito da alcuni presupposti:

1) senza fatica non si fa niente

2) per creare un gruppo serve qualcosa che accomuni i possibili membri

3) ciò che accomuna i giocatori è la maglia

4) i giocatori spesso si dividono per gruppi etnici e parlano poco

Da questi principi, che possono sembrare scontati, ho dedotto che per fare in modo che diventino un gruppo forte e solido, che sentano la maglia che indossano e che tirino fuori il grifone che è in loro serve fatica. La nostra fatica di tifosi già la facciamo mentre loro devono farla: se vogliono giocare, devono sudarsi e conquistarsi questa maglia! Essa ha 120 anni di storia e merita di essere onorata e rispettata. Detto questo ecco la ricetta:

1) devono essere puntuali all’allenamento: chi arriva 5 minuti dopo l’ora di inizio non viene ammesso

2) devono fare ogni esercizio fisico con impegno e il mister deve assicurarsi che si stiano impegnando davvero

3) il mister deve fare in modo che in ogni esercizio ci sia una maglia del Genoa da toccare. Mi spiego meglio: la squadra prende la maglia col numero 12 e la consegna al mister; se egli decide di fare 30 minuti di corsa, deve mettere la maglia in un punto in cui, appena i giocatori, facendo il giro del campo, si avvicinano a essa, la toccano e continuano.Altri esempi: se sono in cerchio a fare stretching deve stare in mezzo, se fanno degli scatti, devono toccarla, se fanno una partitella, deve essere posta attaccata alla rete o comunque a bordo campo

4) il mister DEVE e, ripeto, DEVE FARLI FATICARE MOLTO E POI FARLI RIPOSARE ALLA SERA! i giri di campo devono essere massacranti (magari 50 a ritmo sostenuto), le pause tra un esercizio e un altro devono essere non più di un minuto, gli scatti devono essere fatti al massimo, devono fare i cosiddetti “suicidi” che sicuramente conoscono e mettere come traguardo la maglia col numero 12

5)la maglia se la DEVONO SUDARE, come ho già detto, e quindi il mister dovrà monitorare lo stato psicologico-fisico, dovrà incoraggiarli e premiarli quando fanno bene, in modo che siano spronati a fare sempre di più e meglio

6) il SILENZIO deve regnare durante gli allenamenti per favorire la concentrazione

7) il CASINO (scusate per la parola ma è l’unica che esprime l’idea) deve regnare durante i pasti che fanno insieme e nei momenti al di fuori degli allenamenti: per curare la mancanza di un gruppo devono formarlo e per farlo devono PARLARE, PARLARE, PARLARE, PARLARE, PARLARE, PARLARE, PARLARE, PARLARE e ancora PARLARE! Ogni momento, esclusi gli allenamenti, devono essere utili per conoscersi e per costruire il gruppo

8) NESSUN ALCOLICO DEVE ESSERE PRESENTE SULLA TAVOLA e il mister deve controllare che non ne facciano uso

9) lo staff e il mister si DEVONO ASSICURARE CHE NON SI SIEDANO PER GRUPPI ETNICI! Suggerisco che si creino dei segnaposto coi nomi e che venga fatta una lunga tavolata. I segnaposto devono essere messi in modo che si seggano non per gruppi etnici ma che ognuno abbia di fianco e davanti persone di gruppi differenti così che possano unirsi e creare un gruppo sia forte sia solido

10) alle 21.30 TUTTI DEVONO ESSERE A DORMIRE e il mister deve chiamare, in camera se sono in ritiro o a casa se sono a Genova, per verificare che ci siano e che vadano a dormire: starà a loro dimostrare la loro maturità scegliendo di andare DAVVERO a dormire;

il mister deve, poi, fare le opportune verifiche ed escludere chi non rende e chi ha un comportamento non consono e non utile per uscire dal brutto momento.

Spero che questa lettera possa essere utile e presa come esempio, nella speranza di uscire da questo brutto momento.

Mi piacerebbe ricevere un feedback da voi e dal popolo rossoblu, per cui lascio la mia email e il mio Twitter a vostra disposizione:

lucagiuglius@yahoo.it

@lucagiuglietti

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.