Davide Brunello: “I sedicesimi di finale sono un’opportunità  di crescita”

Felicita è allenare da due anni questo gruppo di ragazzi, averlo accompagnato nel percorso di crescita e raccogliere i frutti della semina in stagione. La qualificazione ai sedicesimi dei Giovanissimi ha il sapore dolcissimo di una ciliegia. Di quelle con tanta polpa e a forma di cuore come si trovano nell’entroterra albenganese. Perché tutto nasce […]


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Felicita è allenare da due anni questo gruppo di ragazzi, averlo accompagnato nel percorso di crescita e raccogliere i frutti della semina in stagione. La qualificazione ai sedicesimi dei Giovanissimi ha il sapore dolcissimo di una ciliegia. Di quelle con tanta polpa e a forma di cuore come si trovano nell’entroterra albenganese. Perché tutto nasce dalla passione. “Quella per il calcio mi ha rapito da bambino e continua a regalarmi ceste di emozioni” racconta Davide Brunello, floricoltore non a tempo perso e artefice di un’annata calcistica, per la sua squadra, maturata sotto il sole e una pioggia di gol. Il suo ingresso nel Genoa, favorito dal fiuto inesauribile di Michele Sbravati, equivale a uno di quegli acquisti che fanno boom. La capacità di insegnare calcio ai ragazzi, d’accordo, suggellata da doti di istruttore (ed educatore) fuori dal comune a detta di chi bazzica i campi. “Il merito della qualificazione va ascritto ai giocatori e ai presupposti creati dalla società”. Basso profilo, alto rendimento. Fosse così facile.

Il nocciolo delle questioni, come in un frutto, non va affatto trascurato. Ogni cosa può fornire elementi utili per lo studio, l’analisi, l’aggiornamento. “Anche se ho una ventennale esperienza di tecnico, un arcobaleno di esperienze in tutte le categorie a livello dilettantistico e giovanile, le opportunità di progredire sono un puntello imprescindibile e un fertilizzante sempre utile. Trovo che la metafora tra il calcio e gli elementi della terra offra parecchie similitudini. La semina, la cura, l’attesa, la crescita. Il Genoa ha attivato un percorso didattico, a partire dalla scuola calcio, che funziona nella continuità e pone le basi per lavorare al meglio. Questo aspetto va sottolineato”. Non sarà facile stemperare le tensioni dei ragazzi, in previsione del match con il Verona. Domenica a Voltri si disputa l’andata. “Il suggerimento è di vivere questa esperienza come una opportunità. In fondo le pressioni sono autoindotte, al netto dei tratti emotivi che vanno a incidere. Ma penso di avere a disposizione un gruppo che sa riconoscere la propria identità di singoli e di squadra. E’ compito dello staff stemperare le tensioni e dei ragazzi gestirle con equilibrio”.

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