Torrente: “E’ un onore per me essere accostato alla Salernitana, ma non c’è nulla di concreto”

“Per me è un onore essere accostato alla Salernitana, ma non c’è nulla di concreto”. Vincenzo Torrente ha commentato così ai microfoni di Zona Mista, in onda su Radio Colosseum, le voci riguardanti un suo possibile impegno con il club campano. “Sto aspettando che arrivi – prosegue l’ex giocatore del Genoa – qualche notizia positiva: […]


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“Per me è un onore essere accostato alla Salernitana, ma non c’è nulla di concreto”. Vincenzo Torrente ha commentato così ai microfoni di Zona Mista, in onda su Radio Colosseum, le voci riguardanti un suo possibile impegno con il club campano. “Sto aspettando che arrivi – prosegue l’ex giocatore del Genoa – qualche notizia positiva: spero di poter avere la possibilità di rientrare in serie B, dove penso di aver fatto bene in passato e dove forse ho lasciato in modo un po’ affrettato. Mi piacerebbe avere un’occasione per dimostrare quanto di buono avevo già dimostrato a Bari. Preferirei costruire una squadra dall’inizio, dare un’impronta e un’identità tattica al gruppo. Nella scorsa stagione ho avuto l’opportunità di prendere una squadra in corsa, ma ho preferito aspettare”.

Torrente ha poi commentato il campionato di serie B appena concluso: “La stagione che si è appena conclusa ha confermato che la B è un campionato difficile, affascinante e pieno di sorprese, ma Carpi e Frosinone hanno vinto meritatamente”. Il tecnico ha poi aggiunto: “In questo campionato sono venute meno squadre importanti come Catania, Bari, Livorno, che alla vigilia erano favorite. Ma questo è il bello della torneo cadetto: c’è sempre qualche sorpresa, ma quest’anno ce n’è stata qualcuna in più. Basta vedere le promozioni di Carpi e Frosinone, che hanno meritato ampiamente i risultati raggiunti. La differenza sta nella pressione che si può avere in piazze importanti e la tranquillità di piazze meno calde. Sono sicuro che anche nella prossima stagione ci saranno delle sorprese, ma tra le favorite, oltre a Catania, Bari, Livorno, vedo anche Cesena, Pescara, Perugia, Avellino. Non bisogna dimenticare però che non basta avere il blasone, bisogna dimostrare sul campo il proprio valore”.

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