Sembrava un addio, ma forse era un arrivederci. Sebastien Frey salutò il calcio italiano togliendosi la maglia del Genoa nell’estate del 2013 (l’ultima partita proprio contro la sua ex Inter) e lasciando solo il fratello Nicholas a correre sulla fascia del Chievo. Il passaggio al Bursaspor, in Turchia, e l’uscita dai riflettori. Personaggio carismatico, nelle esperienze in Parma, Verona, Inter e soprattutto Fiorentina si era fatto apprezzare come un portiere di talento e dalla grande personalità. Al Genoa l’ultima parentesi italiana.
Da allora ha difeso i pali del Bursaspor, in Turchia: esperienza difficile, però: ha giocato titolare solo una stagione o poco più, fino a marzo del 2014, poi sono cominciate le sofferenze. Una serie di problemi con il nuovo presidente Recep Bolukbasi, che mise lui e Taiwo (lo ricordate al Milan?) fuori rosa. “Vuole puntare solo sui giocatori turchi”, spiegò Frey, aprendo una polemica che in un modo o nell’altro lo ha tenuto fuori rosa per tutta la scorsa stagione. Mentre Taiwo si è svincolato, a lui resta un altro anno di contratto: non sarà un problema perché Frey è pronto a liberarsi e rimettersi in gioco a 35 anni.
Qualcuno pensava perfino si fosse ritirato, in realtà l’esclusione da questa stagione non è dipesa da lui: “Sto bene in Turchia, sono state messe in giro voci di un mio mancato ambientamento, ma è falso”, ha spiegato più volte. Ed è tornata la voglia di Italia: a “Calciomercato – L’originale” Frey ha confessato di avere contatti in corso con il Cagliari per un accordo che potrebbe essere biennale. “Questa è una società solida, non avrei problemi a giocare in Serie B”. Altro che ritiro, Frey è pronto a tornare: dal rossoblu del Genoa a quello del Cagliari, per la sua storia italiana che non era affatto finita.
Giovanni Scotto
Gianlucadimarzio.com