Il Genoa torna da Firenze con un punto importante e tante certezze.
L’aereoplanino Montella si schianta contro il muro eretto da Gasperini. L’ex Roma ci prova con Mario Gomez, Babacar, Bernardeschi, Ilicic, Cuadrad. Ma senza esito. Nonostante il superiore possesso palla gestito organizzato dai piedi sapienti di Aquilani, Valero, Pisano e Rodriguez. E se Orsato non ci avesse messo del suo…
Fare bilanci dopo due sole giornate è prematuro, ma alcune valutazioni sono già chiare.
Il pacchetto arretrato è molto ben assortito rispetto alla scorsa stagione.
Perin e De Maio sono cresciuti. Burdisso e Roncaglia garantiscono esperienza senso tattico, lotta e governo. Marchese e Antonini sono affidabili ed esperti.
La fase difensiva inoltre può contare, con Sturaro Rincon e Kucka titolari, su ulteriori muscoli e forza fisica.
La catena di destra funziona già bene con Perotti ed Edenilson. Il primo riesce a offendere e difendere come Gasperini vuole. Il secondo ha corsa e tecnica. Il brasiliano ha stupito ieri e non solo per la marcatura efficace su Cuadrado. L’ex Corinthians ha eseguito uno “stop and go” al volo e in corsa assolutamente da applausi.
Pinilla e Matri, pur essendo entrambi centravanti, offrono diverse soluzioni. Il cileno è molto forte di testa e in acrobazia, un attaccante da area di rigore. L’Italiano ha maggior capacità di giocare sul filo del fuorigioco e di dare profondità all’azione. In certe partite situazioni, potrebbe essere schierati entrambi con effetti devastanti.
La critica maggiore alla squadra è la presunta assenza di qualità in mezzo al campo. Ma non possiamo dimenticare Bertolacci e Leandro Greco hanno grandi margini di miglioremento (anche se come detto due lunedì fa temiamo che l’ex Livorno non sia nelle grazie del Mister) e che gli avversari non si chiameranno sempre Napoli e Fiorentina.
Questo Genoa, di cui nessuno sembra accorgersi, è in rampa di lancio.
Federico Santini
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