Promossi&bocciati – Marchese e Gila tutto cuore. Konatè e Motta: che ingenuità !

Perin 6.5: Vince la gara personale con Hetemaj, il più pericoloso del Chievo a conclusioni verso la porta. Solita personalità sulle uscite alte. Poco da dire sui rigori di Paloschi: sul secondo intuisce la direzione e va vicino al miracolo. Si fa quel che si può. Antonini 6: Non è al meglio ma stringe comunque […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Perin 6.5: Vince la gara personale con Hetemaj, il più pericoloso del Chievo a conclusioni verso la porta. Solita personalità sulle uscite alte. Poco da dire sui rigori di Paloschi: sul secondo intuisce la direzione e va vicino al miracolo. Si fa quel che si può.

Antonini 6: Non è al meglio ma stringe comunque i denti per la causa. Riceve un pestone da Paloschi che complica ulteriormente le cose. Non eccelle, ma non corre neanche particolari rischi. La sostituzione è un sollievo dai patemi fisici. Frenato. (1′ st Centurion 6: ha tutto il tempo per entrare in partita, ma non riesce ad incidere. E’ puntuale sul traversone dalla sinistra di Marchese per deviare verso la porta: Agazzi in tuffo gli nega la gioia del gol. Per il resto, è compitino.)

De Maio 6: Alti e bassi per il centrale francese, preferito ancora una volta a Portanova lontano dal Ferraris. L’avvio è da thriller: rigore a parte, Paloschi fa il bello e il cattivo tempo e rischia di bissare in girata. Con l’ammonizione (esagerata da parte di Gervasoni) si quieta ed è più ordinato. Va vicino al gol del pari ma Paloschi gli rovina la domenica e salva sulla riga. Lanciato nella mischia in avanti per l’assedio finale. Frastornato.

Marchese 6.5: Migliore in campo per lucidità e temperamento. Dei tre della difesa è il più autoritario. In assenza di costruttori di gioco, si prende la briga di far partire l’azione con numerosi lanci a cambiare lato del campo. Ci prova anche da fuori ma Agazzi (ancora lui) è attento. Coriaceo.

De Ceglie 5: Si distingue per alcuni cross dalla sinistra che fanno gridare al recupero di un giocatore diventato oggetto misterioso nell’ultimo periodo con la maglia della Juve. Il suo riscatto però dura poco: nel secondo tempo cala nell’anonimato più profondo, facendosi notare solamente per uno stop lisciato che concede la rimessa laterale al Chievo. 

Cabral 4.5: I pochi palloni che tocca sono appoggi scontati al difensore o al laterale di turno. Avulso dal gioco (che non c’è) e dai movimenti, con lui l’umile ma grintoso centrocampo del Chievo fa bella figura. Indecifrabile. (1′ st Cofie 5.5: qualche verticalizzazione ma nulla più)

Sturaro 5.5: Compleanno amaro per il giovane centrocampista rossoblù. Tenta di mettere ordine ma non è assistito in maniera adeguata dal compagno di reparto. E’ grintoso e deciso come al solito in fase d’interdizione, deve migliorare (comprensibilmente) con la palla tra i piedi. Bella la punizione che però mette solo paura ad Agazzi. Tirocinante.

Motta 5: Prestazione più che sufficiente rovinata dall’ingenuità che permette a Gervasoni di fischiare il secondo rigore al Chievo. Il contatto non sarà dei più clamorosi, ma un giocatore della sua esperienza avrebbe dovuto proteggere quel pallone a pochi secondi dal termine con maggior sicurezza: vedi alla voce “spazzare via”. E’ anche sfortunato quando Gilardino in fuorigioco gli devia il tiro diretto verso la porta. Paperino.

Konaté 5: D’ora in poi sul vocabolario la voce “ingenuità” verrà illustrata dalla sua trattenuta su Stoian a cinque minuti dopo il fischio d’inizio che concede il primo rigore al Chievo. Non pago, rischia il secondo giallo con una gomitata a Frey. Arruffone. (22′ st Calaiò sv)

Fetfatzidis 5: Gasperini accontenta i fautori della corrente “Fetfa titolare” e mette a nudo i limiti di un giocatore potenzialmente devastante, ma inconcludente nella realtà dei fatti. Sceglie il piattone di sinistro anziché “buttare giù la porta” quando si trova a pochi metri dalla porta di Agazzi. Ricamatore.

Gilardino 6.5: Tiene praticamente da solo il peso dell’attacco e lotta come un leone con i difensori avversari. La fatiche gli costano una scarsa lucidità sotto porta riscattata a due minuti dal 90° con un avvitamento da campione. Mai domo.

Allenatore – Gasperini 5.5: Diversi acciaccati e le squalifiche di Burdisso e Bertolacci gli impongono una formazione quasi d’emergenza. Corre ai ripari nella ripresa aumentando il tasso di pericolosità offensiva, rimasto vicino allo zero nei primi 45 minuti. Nutre fiducia in diverse nuove proposte che però non lo contraccambiano sul campo.  

L’avversario – Chievo Verona (4-3-1-2): Agazzi 7; Frey 6.5, Bernardini 5.5, Canini 6, Rubin 6.5; Guana sv (36′ pt Radovanovic 6.5), L. Rigoni 6, Guarente 6.5 (31′ st Claiton sv ); Hetemaj 6.5; Paloschi 7.5, Stoian 6 (25′ st Lazarevic 6.5). Allenatore: Corini. In panchina: Puggioni, Squizzi, Dramé,  Kupisz, Aldrovandi, Mbaye, Bentivoglio, Obinna, Pellissier, Thereau. 

Daniele Zanardi

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

 

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.