Promossi&bocciati – Difesa collaudata, Sturaro è ovunque. Ma a buttarla dentro è Gabbiadini

Perin 6: Mai chiamato direttamente in causa da conclusioni blucerchiate, si mostra comunque concentrato in occasioni di un paio di uscite alte sugli attaccanti di Mihajlovic. Rischia in più di un frangente con la palla tra i piedi, può poco sul velenoso tiro-cross di Gabbiadini sortito da una furibonda selva di gambe. Roncaglia 5: Dei […]


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Perin 6: Mai chiamato direttamente in causa da conclusioni blucerchiate, si mostra comunque concentrato in occasioni di un paio di uscite alte sugli attaccanti di Mihajlovic. Rischia in più di un frangente con la palla tra i piedi, può poco sul velenoso tiro-cross di Gabbiadini sortito da una furibonda selva di gambe.

Roncaglia 5: Dei quattro del pacchetto arretrato è quello che soffre di più. Spesso impreciso con la palla tra i piedi, dopo il vantaggio di Gabbiadini patisce la fisicità di Okaka che trova in lui un complice inconsapevole per collezionare punizioni e perdite di tempo.

De Maio 6.5: Gasperini gli consegna le redini della difesa, lui lo ripaga con la rocciosità tipica della sua fama. Funziona alla perfezione nei movimenti con Burdisso, lasciando nessuna opportunità agli attaccanti blucerchiati. Occasioni non concesse, ma gol ugualmente incassato: questo è il derby. Nel finale funge da ariete offensivo, senza però trovare l’opportunità di incidere.

Burdisso 7: Non si fa intimorire dalla stazza da peso massimo di Okaka, riservandogli un trattamento speciale senza concedergli occasioni degne di nota. L’infortunio gli impedisce di portare a termine  una prestazione impeccabile. (25′ st Bertolacci 5: Buttato nella mischia nel momento più delicato, non riesce ad entrare in partita e tocca pochi palloni)

Antonelli 5.5: De Silvestri non sale, Gabbiadini rimane un pericolo costante ma palla al piede non incide. Lo prende in consegna senza soffrire più di tanto, rinunciando però ad avanzare sulla fascia e rifornire gli attaccanti di turno con cross dal fondo. Frenato.

Edenilson 6: Parte come esterno, ma di fatto è un mediano aggiunto alla causa di rendere dura la vita ai centrocampisti di Mihajlovic. In una partita bloccata, fatica a trovare lo spunto per accelerare e andare sul fondo. La sua duttilità permette a Gasperini di schierarlo terzino al momento del cambio di modulo imposto dall’infortunio di Burdisso. 

Sturaro 7: Sente la partita come pochi e non la sbaglia. In mezzo risulta un gigante davanti agli occhi del Ct Antonio Conte in tribuna d’onore e all’affannato centrocampo doriano, bersaglio costante delle sue attenzioni. Nella confusione generale, ha il merito di provare spesso ad imbastire la manovra e allo stesso tempo vestire i panni del cattivo della linea mediana. Breaking Bad.

Rincon 6.5: Sguinzagliato da Gasperini per mordere le caviglie a Palombo e compagni, calpesta ogni zolla del campo per rendere farraginosa la manovra blucerchiata. Esentato da compiti di regia è un punto di riferimento imprescindibile per la squadra. (36′ st Falque sv

Kucka 6: Sulla sinistra il gioco latita, ma la sua presenza tiene in pensiero Soriano e De Silvestri, mai sopraggiunto dalle parti di Antonelli alla ricerca di un cross. Non ha occasioni per rendersi pericoloso ma si rende ugualmente utile per serrare i ranghi. Esce, facendo sentire la sua assenza nel finale da alta tensione. (15′ st Matri 5.5: Rimpolpa il fronte offensivo, allarmando la difesa blucerchiata nei palloni aerei che però non arrivano. Ci prova una volta di testa, ma conclude alto)

Pinilla 5.5: La sua generosità è quella che i tifosi genoani vorrebbero vedere in ogni giocatore, ma a volta risulta impreciso nei disimpegni. I palloni là davanti non arrivano, lui scende più di qualche metro per venirseli a prendere e far salire la squadra. Ha una buona opportunità nella ripresa e la sfrutta al meglio: Viviano è altrettanto attento nel disinnescarla. 

Perotti 6.5: Il Genoa sceglie sempre la sua parte per attaccare e lui tiene perennemente impegnata la catena di sinistra della Samp. Quando ha la palla tra i piedi il Ferraris trattiene sempre il fiato in attesa di una giocata delle sue in collaborazione con il fidato Edenilson, in costate appoggio nelle sue avanzate. Prova a incidere nella ripresa con un tiro potente senza però centrare la porta.

Allenatore – Gasperini 6: Imposta la partita come la storia del derby comanda: squadra quadrata, aggressiva e pronta a ripartire. Il primo tempo ai punti va al suo Genoa. Il secondo, con la mossa al confine tra il coraggioso e lo sfrontato di buttare nella mischia Matri, non lo premia. Come spesso accade, solo un episodio può sbloccare le stracittadine. Il lato negativo è la mancanza di episodi in chiave rossoblù: i calci piazzati dalle parti di Viviano non sono mai stati sfruttati a dovere. Beffato.

A disposizione: Lamanna, Sommariva, Antonini, Izzo, Lestienne, Greco, Mandragora, Rosi, Mussis.

SAMPDORIA: Viviano 6.5; De Silvestri 6.5, Silvestre 6, Romagnoli 6.5, Regini sv (11′ pt Mesbah 6); Palombo 6, Obiang 5.5 (45′ st Krsticic sv), Soriano 6.5; Gabbiadini 7 (39′ st Sansone sv) Okaka 6.5, Eder 6. Allenatore: Mihajlovic. A disposizione: Da Costa, Romero, Duncan, Fedato, Krsticic, Bergessio, Rizzo, Gastaldello, Marchionni, Cacciatore.

Arbitro – Damato di Barletta: 6.5

Daniele Zanardi

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