Promossi&bocciati – Burdisso osso duro, Falque timbra. Ma decide Calvarese

Perin 5.5: Sul tiro non irresistibile di Callejon risponde con una ribattuta insolita che concede a Higuain il comodo 1-0. È un momento particolare per il numero 1 rossoblù che riesce a riscattarsi nel duello con Callejon, riacquistando fiducia con il passare del tempo. Va vicino a parare il (non) rigore di Higuain ma non […]


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Perin 5.5: Sul tiro non irresistibile di Callejon risponde con una ribattuta insolita che concede a Higuain il comodo 1-0. È un momento particolare per il numero 1 rossoblù che riesce a riscattarsi nel duello con Callejon, riacquistando fiducia con il passare del tempo. Va vicino a parare il (non) rigore di Higuain ma non è fortunato.

Roncaglia 6: Chiude Strinic in area con un intervento provvidenziale sull’1-0: il tocco di mano c’è, ma da una distanza di pochi centimetri. Il difensore scuola Boca non si tira indietro al momento di ingaggiare il derby con l’ex River Higuain. Volenteroso.

Burdisso 6.5: Si balla a ritmo di flamenco, al San Paolo. Higuain è ovunque, Callejon e de Guzman spingono. L’argentino usa l’esperienza per tenere le fila serrate ed è provvidenziale con il salvataggio su de Guzman che nega il 2-0 al Napoli. Osso duro. 

De Maio 5.5 : Tra i tre centrali è quello che soffre di più le incursioni partenopee. Con il tempo riesce a prendere le dovute misure ai movimenti degli attaccanti di Benitez. (33′ st Lestienne sv: poco tempo per incidere)

Edenilson 5.5: Soffre la vivacità di de Guzman, che si divora per due volte il 2-0. Cerca il riscatto con un diagonale che impegna Rafael in tuffo, ma non è abbastanza per raggiungere la sufficienza.

Rincon 5: Meno in vista rispetto alle ultime apparizioni e a centrocampo manca il filtro. Patisce il ritmo del Napoli e viene sostituito a metà ripresa. (23′ st Kucka 5.5: Incolpevole per mancanza di prove: da qualsiasi angolazione, quel contatto con Higuain sembra tutt’altro che un fallo da rigore. Entrato per rinforzare la mediana, non incide)

Bertolacci 6: Parte in sordina, cresce sulla distanza quando il Genoa riesce ad uscire dalla propria metà campo. Nella difficoltà riesce a ritagliarsi lo spazio per rendersi pericoloso, con quel mancino che fa correre un lungo brivido sulla schiena di Rafael. Diffidato e ammonito, non ci sarà con la Fiorentina: forse la sua assenza porterà allo slittamento del passaggio di Sturaro alla Juve.

Antonelli 5.5: Inizia con i giri bassi per contenere le iniziative di Callejon. Imbeccato da una magia di Perotti, si fa trovare ben appostato ma non altrettanto freddo davanti a Rafael. Quando può, non rinuncia a portarsi in avanti.

Falque 6.5: Parte forte e va vicino al pari subito dopo il gol di Higuain. Ma Strinic, pur essendo alla seconda presenza in Serie A, non è uno sprovveduto e prende le misure. Lo spagnolo però è giocatore vivace che sa incidere con l’imprevedibiltà di un lampo: il quinto gol in campionato che riapre la partita è tutta farina del suo sacco.

Fetfatzidis 5: Un paio di spunti e niente più. Il mattatore del 3-3 contro il Sassuolo finisce tra le comparse nella sfida del San Paolo. Pochi i palloni toccati, ancora meno le occasioni create. Una: l’assist per il diagonale di Edenilson. Troppo poco, ma forse questa non era la sua partita. (8′ st Niang 5: Si dichiara centravanti nato, ma dall’atteggiamento visto al San Paolo sembra smentirsi da solo. Arrivato a Genova solo mercoledì, ha bisogno di tempo per entrare nei meccanismi di Gasperini) 

Perotti 5.5: Largo a sinistra, si esibisce in una discese delle sue alla mezzora, ma tarda a scaricare per Fetfatzidis. Poi, una magia che vale il prezzo del biglietto o l’abbonamento alle pay-tv non sfruttata da Antonelli. Ma la ruggine di quattro giornate da spettatore è evidente. Solo il campo e il tempo potranno contribuire al ritorno di quel giocatore che ha fatto spellare la mani ai tifosi rossoblù.

Allenatore – Gasperini 6.5: Di tutti i regali che poteva aspettarsi per il compleanno, quello di Calvarese vince senza dubbio la palma del peggiore. Il rigore fischiato sulla “spinta” di Kucka su Higuain decide in favore del Napoli una partita che il Genoa era riuscito a rimettere in pista, dopo, tra l’altro, una rete in lieve fuorigioco dello stesso attaccante argentino. Il Grifone visto al San Paolo soffre, ma tiene. L’attacco leggero fatica a ingranare, il centrocampo non è ispirato, la difesa, pur ballando, resta in piedi. Ma il Genoa resiste, umile e pericoloso nelle ripartenze. Fino all’episodio che, di fatto, decide il match e provoca il silenzio stampa della società.

A disposizione: Lamanna, Sommariva, Izzo, Ros, Mandragora, Sturaro.

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael 6.5; Maggio 6, Koulibaly 6.5, Albiol 6, Strinic 7 (40′ st Britos sv); Inler 6.5, Lopez 6; Callejon 6.5, Hamsik 6.5 , De Guzman 6.5 (26′ st Gabbiadini 6.5); Higuain 7.5 (44′ st Zapata sv). Allenatore: Rafa Benitez. A disposizione: Andujar, Colombo, Luperto, Mesto, Jorginho, Mertens. 

ARBITRO – Calvarese di Teramo 4

Daniele Zanardi

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