PIANETAGENOA DOMANDA, SANDRO SCANZIANI RISPONDE: «Il Genoa può ripetere il campionato dello scorso anno»

L'ex centrocampista di Genoa e Samp risponde ai quesiti dei lettori


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Numerose le domande arrivate alla nostra casella di posta e attraverso Facebook in merito all’iniziativa “Pianetagenoa domanda, il campione risponde”. A sottoporsi al fuoco incrociato, questa settimana, è stato l’ex centrocampista rossoblucerchiato Alessandro Scanziani che, con la solita cortesia e disponibilità, ha risposto ai quesiti più interessanti selezionati dalla nostra redazione.

Che effetto le ha fatto militare in due squadre della stessa città riuscendo a conquistare la stima e l’apprezzamento di entrambe le tifoserie? (Alessandro Piterà – Genova)

«Questa cosa, ancora oggi, mi riempe d’orgoglio, anche se nel momento che ho preso la decisione di passare al Genoa non sapevo come mi avrebbe accolto la tifoseria rossoblù e non volevo comunque deludere quella blucerchiata. La voglia della mia famiglia di restare a Genova mi ha dato la spinta per accettare la proposta del Genoa».

Quali sono le principali differenze tra la tifoseria genoana e quella sampdoriana? (Alessandra Viganego – Genova)

«Entrambe sono molto partecipi anche nella vita quotidiana. Rispetto a Milano, dove appena termini l’allenamento svesti i panni del calciatore, a Genova non stacchi mai la spina e la gente ti ferma per strada dimostrando calore ed affetto».

Cosa manca a questa città per diventare calcisticamente grande? (Luciano Perotto – Genova)

«Se Genoa e Samp mantengono la posizione attuale e riescono a dar continuità nel corso del tempo possono già reputarsi grandi. Per competere con Milan, Inter e Juventus, invece, bisogna non sbagliare alcun colpo sul mercato, investire maggiormente nel settore giovanile e destinare una somma maggiore al rafforzamento della squadra. Il Genoa, però, devo riconoscere che negli ultimi anni ha fatto molto sotto tutti questi aspetti».

Ha nostalgia del calcio dei suoi tempi, con le maglie dall’1 all’11 e organici in stragrande maggioranza composti da giocatori italiani? (Giorgio Tosi – Genova)

«Nostalgia no anche perchè il calcio, così come gli altri ambiti, deve proseguire il proprio cammino ed evolversi con il passare del tempo. IN effetti, però, oggi ci sono troppi stranieri nel campionato italiano e, soprattutto, molti di questi di qualità modeste. Quando giocavo io, invece, erano pochi ma in grado di far compiere alla squadra di appartenenza un netto salto di qualità. Per quanto riguarda la numerazione, tornerei volentieri a vedere le maglie dall’1 al 25. Adesso, invece, i giocatori portano sulla schiena numeri che hanno un senso solo per loro e non per gli spettatori delle partite».

Il Genoa ha le possibilità per ripetere lo straordinario campionato dello scorso anno e giocarsi fino all’ultima giornata l’accesso alla Champions League? (Federico Terracina – Genova)

«Anche quest’anno i rossoblù sono partiti molto bene nonostante qualche gol subito di troppo. A fine girone d’andata, inoltre, la classifica è veritiera e, di conseguenza, il Genoa ci può stare eccome tra le formazioni a caccia di una qualificazione per l’Europa che conta. Se la può giocare fino in fondo, non c’è dubbio, soprattutto alla luce del fatto che, finora, ha ottenuto importanti risultati con un organico ancora da amalgamare al meglio considerando le tante operazioni in entrata ed in uscita compiute nel mercato estivo. Peccato solo per i tanti infortuni: con il recupero dei vari giocatori, però, la situazione non potrà che andare sempre meglio»

 

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.