FRANCESCA DENTICE: «Vi racconto il mio sogno, diventare cheerleader per il Genoa»

La responsabile nazionale della Federazione Italiana Cheerleading, tifosissima del Grifone, rivela a Pianetagenoa1893.net il suo progetto


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Un sogno: essere cheeleader per il Genoa. E magari coordinare le coreografie prima di ogni partita, tutta vestita in rossoblù. Francesca Dentice racconta a Pianetagenoa1893.net la sua passione per il Grifone e la cheerdance. Fin da bambina avuto la passione per la danza: nata a Genova, a 5 anni si è trasferita in Olanda con la mamma (olandese) e ha continuato a coltivare questa disciplina. Dal 1995 insegna danza moderna e video dance. Nel 2002 è diventata cheerleader professionista per una squadra di Football Americano, della lega Europea del NFL, gli Amsterdam Admirals. Tre anni dopo ha conosciuto il suo attuale fidanzato, anche lui genoanissimo, e dopo un anno è ritornata nella Superba. Nel frattempo il suo curriculum si è arricchito di un incarico: è diventata la responsabile nazionale della Federazione Italiana Cheerleading per la cheerdance (l’unica forma professionista di cheerleading) e insegna attraverso gli stage in tutta Italia per contribuire alla crescita di questo nuovo sport. Inoltre da un anno insegna danza al’Arti’s, (prima scuola d’ arte e spettacolo a Genova), dove ha formato l’unica squadra della Liguria di cheerdance: le Dutch Touch – Dance Team. «Non è, come pensano erroneamente e maliziosamente alcuni – spiega Dentice – la semplice danza di ragazze “sculettanti”: dietro a ogni esibizione c’è un lavoro preparatorio molto scrupoloso e impegnativo».

Può spiegarci cos’è la disciplina del cheerleadering?

Il cheerleading è il termine americano che indica uno sport nato come supporto ad altre discipline (tipo football americano, basket, volley ecc) In pratica è una disciplina basata dall’incoraggiamento per gli altri e dal lavoro di gruppo. Ci sono due discipline diverse: acrobatico e dance, dove il cheerleading acrobatico combina coreografie composte da elementi di ginnastica, danza e acrobazia, dove durante la esibizione, gli atleti creano piramidi umane, evoluzioni acrobatiche e combinazioni danzanti, mentre il cheerdance si divide nelle categorie Freestyle (con i pompon), Hiphop e Jazz combinano transizioni in stile, elementi di tecnica della danza, prese e collaborazioni. Insomma… un cheerleader deve incorraggiare i tifosi a tifare. Tradotto dall’inglese: cheer (tifo) – leader (capo/guida)

Come funziona il reclutamento e come si svolgono gli allenamenti?

I miei allenamenti al Arti’s sono molto basati sulla danza. Dopo il riscaldamento si fanno esercizi tecnici, ad esempio salti, ossia i toetouch: sono quei salti dove in spaccata si toccano i piedi e giri. Dopo si crea una bella coreografia.

Quando ballavo negli Amsterdam Admirals, ballavo 35 ore alla settimana, di cui 15 circa solo allenamento cheerdance, e il resto davo lezioni o mi allenavo da sola/con amiche. Quando sei professionista ti insegnano una nuova routine, ossia la coreografia, e  all’allenamento successivo devi conoscerla a memoria senza sbagliare. Altrimenti sei fuori squadra! In quel caso parliamo di allenamenti all’americana. Eravamo infatti reclutate da una ex-cheer americana dei San Diego Chargers: tutto era organizzato dagli Stati Uniti con le dirette tv ESPN, FOX, sponsor americani. Ogni allenamento durava 4 ore consecutive, dove facevamo almeno 50 flessioni ogni allenamento, 250 addominali, 100 squat. E mi fermo qui, l’elenco sarebbe ancora lungo.

Direi che può bastare, è un allenamento duro. Se una ragazza genovese volesse avvicinarsi a questo sport come potrebbe fare?

Si, durissimo, ma una volta sul campo ti dimentichi le lacrime di sangue. Qui a Genova, come detto prima, insegno al Arti’s, in Via Palmaria 5 (010 543015 http://www.scuolaartis.com/). Non ci sono assolutamente restrizioni di nessun tipo: tutti possono diventare cheerleader. Anche questa è la bellezza di questo sport: non importa se sei magra, grassa, uomo, donna, giovane o vecchia, tutti possono praticare il cheerleading.

Può parlarci della sua idea di diventare cheerleader per il Genoa? C’è già un progetto?

Il progetto è molto all’inizio, la Federazione esiste solo da due anni, e la persona responsabile per il progetto calcio ha iniziato con la Lega di Serie B. Quest’anno abbiamo ballato per il play off conclusivo e tutti sono rimasti molto soddisfatti. Abbiamo già un paio di contatti e, io essendo responsabile nazionale del cheerdance, recluterei tutte le ragazze in tutta Italia. Ovviamente il mio obiettivo è il Genoa e spero che pian piano possiamo lavorare insieme.

Sarebbe una gran bella cosa, però ancora non ha avuto contatti con il club rossoblù per questo progetto?

Un anno fa ho accennato il progetto, ma dato che stiamo parlando di Genoa, esigo la perfezione. Di conseguenza voglio solo proporre un progetto quando siamo veramente pronti: perché il Genoa è il Genoa.

Luana Ambrico

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