ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893. NET – SALVATORE BIAZZO: «Tra Napoli e Genoa c’è un rapporto così stretto che nulla lo può turbare»

Il popolare giornalista della Rai, volto noto di Novantesimo Minuto, racconta alcuni episodi della partita dell'amicizia per antonomasia. Ed è rimasto profondamente colpito dall'affetto dei tifosi del Grifone verso di lui e i sostenitori azzurri


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Salvatore Biazzo è uno dei volti noti di Novanesimo Minuto. Il giornalista, nativo di Avellino e caporedattore sport della sede Rai di Napoli, ha accettato di raccontare in esclusiva a Pianetagenoa1893.net i suoi ricordi su Genoa-Napoli. E’ rimasto profondamente colpito dall’affetto dei tifosi del Grifone.

Il gemellaggio sull’onda dei ricordi: può raccontarne qualcuno?

«Ricordo con grande piacere l’accoglienza calorosa riservata al Napoli anche in occasione dei triangolari amichevoli a Genova. Erano i tempi d’oro dell’era Maradona: quando scendevano in campo l’Inter, il Milan o la Juventus la tifoseria rossoblù le accoglieva con una serie impressionante di fischi. Non appena entravano gli azzurri, lo scenario era completamente diverso: applausi e continui cori d’incitamento. Forse proprio in quel periodo si è completamente cementato il gemellaggio tra le due tifoserie e le due squadre».

Dunque qualcosa di molto particolare…

«Con il Genoa si è stabilito un rapporto così forte e intenso che non può accadere nulla che lo possa turbare. Ma ho anche un altro bellissimo ricordo accadutomi alcuni anni fa a Napoli».

Quindi in casa: ce lo racconti…

«Ero uscito dalla sede della Rai, vicinissima al San Paolo. Giungo a piedi nello spazio dove si fermano sempre gli autobus dei tifosi. Fui fermato da alcuni poliziotti: mi dissero che non potevo passare in quel tratto antistante lo stadio poiché dovevano passare i genoani. Io insistetti, poiché dovevo raggiungere la mia postazione per iniziare a lavorare. Alcuni dei sostenitori rossoblù mi riconobbero e dissero agli agenti: “Biazzo è uno di noi, fatelo passare”. Divenni anche io un tifoso genoano e andammo allo stadio tutti assieme».

E’ vero che lei conosce Preziosi?

«Sì lo conosco molto bene: è di Avellino come me. Anzi, lui afferma che avremmo frequentato le scuole assieme: in realtà, il presidente si confonde con mio fratello minore. Ho anche un aneddoto che lo riguarda».

Quale?

«Eravamo attorno alla metà degli anni ’90. Spesso mi sentivo telefonicamente con Preziosi. Gli suggerii di sponsorizzare una squadra di basket campana, che versava in difficoltà economiche. Lui mi rispose: “So che Ferlaino ti sta a sentire. Perché non gli dici che voglio comprare il Napoli?”».

Come giudica Genoa-Napoli dal punto di vista tecnico?

«Prevedo una partita spettacolare, come lo è stata spesso negli anni passati. Il Genoa è una formazione molto quadrata: la dirigenza da anni ha lavorato molto bene, costruendo una rosa molto valida e hanno un legame molto stretto con la tifoseria. Per quanto riguarda il Napoli, credo che per la prima volta negli ultimi anni siamo di fronte a una squadra che mi convince molto dal punto di vista del gioco e da come è messa in campo da Donadoni. La qualità tecnica è elevata: alcuni calciatori sono importanti e hanno elevati margini di crescita dal punto di vista della qualità. Tra questi, penso a Datolo, Quagliarella, Hamsik, Campagnaro».

Domenica sera sarà a Marassi?

«Penso di essere probabilmente a Genova. Anche perché mio figlio ci sarà sicuramente assieme a un amico genoano».

Marco Liguori

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