ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – MASSIMO BRIASCHI: «Il Genoa ha un mix di caratteristiche che gli permette di vincere»

Intervista esclusiva di Pianetagenoa1893.net a Massimo Briaschi, "eroe" del derby del 10 aprile 1983


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Come dimenticare quella fantastica doppietta in un derby della stagione ’82-’83? Massimo Briaschi è rimasto nei cuori dei tifosi genoani, e non solo per quei due gol. Una grande carriera la sua, che ha avuto il suo culmine nella conquista della coppa dei campioni. Briaschi, intervistato in esclusiva da PianetaGenoa1893.net, ci racconta la sua esperienza nelle stracittadine genovesi.

Potrebbe parlarci di quella doppietta nel derby del 10 aprile 1983?

«Quella partita fu strettamente legata ad un aneddoto davvero interessante. Entrammo in campo un’ora prima per testare il terreno: dalla Gradinata Sud venne lanciata una monetina che mi colpì in testa provocandomi un ematoma. La società voleva presentare ricorso perchè non ero in condizione di giocare. Il prof. Gatto, medico dello staff, mi consigliò di non andare in campo. Ma io tenevo molto a quella gara e volevo disputarla lo stesso. Caso vuole che segnai due gol proprio di testa».

Quali sono le differenze tra il derby della Lanterna e quello della Mole?

«A Torino si comincia a parlarne solo una settimana prima e il martedì dopo la partita è già tutto finito. A Genova, invece, appena arrivi capisci subito che è tutta un’altra storia: ti accorgi che il derby è più importante. Ci sono maggiori pressioni anche perché i tifosi sentono particolarmente la partita. Inoltre, ci si prepara quasi tutta la stagione per essere al top in quella gara. È un match molto sentito».

Come viveva l’attesa?

«Come per tutte le altre partite, solo con un po’ di tensione in più. Inoltre, il mio ruolo era particolare: se riuscivo a segnare, ricevevo gli apprezzamenti dei tifosi e della stampa nazionale. Sinceramente, ero più teso prima della finale di coppa dei campioni».

Come vede la partita di sabato?

«Mi auguro che vinca il Genoa. I rossoblù hanno le potenzialità per farlo. Il Grifone possiede una rosa ampia. Credo che Gasperini schiererà la squadra migliore. Sono dell’idea che il Genoa sulla carta sia nettamente favorito. La stracittadina, però, è una partita particolare: non è detto che vinca la squadra più in forma perchè ci sono molte variabili. Secondo me, dipende tutto dalla tensione dei giocatori. La classifica non conta: qualche punto di differenza non ha importanza. I fattori fondamentali sono la preparazione mentale e lo stato di forma».

Quali saranno, a suo parere, i giocatori decisivi?

«Cassano da una parte e Sculli dall’altra. Beppe può cambiare il volto alla gara in qualsiasi momento».

Cosa pensa degli attaccanti del Genoa?

«Il Grifone ha varie scelte. Se gioca l’uno o l’altro il risultato non cambia di molto. Floccari e Crespo, così come le altre punte, sono giocatori di grande valore, nonché professionisti di alto livello».

Secondo lei, dove arriverà il Grifone quest’anno?

«Per ottenere grandi risultati, una squadra ha bisogno di un mix specifico: giocatori e società forti, un gruppo unito e tifosi d’accordo con le scelte del club. In questo modo si ottengono risultati impensabili. Penso che la posizione ottenuta l’anno scorso sia alla portata del Genoa».

Crede che il Genoa abbia bisogno di qualche acquisto?

«Direi proprio di no: non ci sono ruoli scoperti. Se la società deciderà di effettuare degli innesti, si tratterà soltanto di investimenti per il futuro, non atti a migliorare l’organico attuale. La rosa è a posto così».

Andrea Ferrando

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