ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – GIOVANNI STROPPA: «Nei derby è fondamentale capitalizzare le poche occasioni che si creano»

Intervista esclusiva di Pianetagenoa1893.net al protagonista del derby del 2001


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Un giocatore di grande talento, dotato di una classe sopraffina e di un’intelligenza tattica non comune. Giovanni Stroppa ha avuto una carriera di alto livello anche se, considerando i mezzi tecnici, avrebbe potuto scrivere anche pagine più importanti. Arrivò al Genoa ai tempi del presidente Dalla Costa, in serie B, in un periodo tutt’altro che propizio per i colori rossoblù. Stagioni avare di soddisfazioni, in cui i derby costituivano le poche occasioni per regalare gioie all’encomiabile tifoseria. L’ex milanista, capace di mettere la propria esperienza al servizio della squadra, si è subito ambientato a meraviglia nella stracittadina, risultando decisivo nella sfida del 2 aprile 2001.

In esclusiva per Pianetagenoa1893.net, Giovanni Stroppa ricorda quella esperienza, caratterizzata da forti emozioni.

A distanza di anni, cosa le resta dentro di quel derby vinto?

«Ho ancora negli occhi immagini eccezionali. Si giocò in un’atmosfera fantastica e, dopo aver servito a Mutarelli l’assist per il provvisorio 1-0, nel finale segnai la rete che chiuse la partita. Il Genoa disputò una partita bellissima e meritò ampiamente la vittoria».

C’è una partita che lei ha disputato che potrebbe essere paragonabile per intensità e fascino al derby della lanterna?

«L’unica che si avvicina è la stracittadina romana. Le affinità sono tante: innanzitutto il modo unico in cui le città vivono e sentono questa sfida e, in seconda battuta, l’accesa rivalità tra le due tifoserie».

Quali sono i segreti per preparare al meglio la sfida?

«Il derby non ha bisogno di motivazioni e regala stimoli enormi. Durante la settimana è importante non caricarsi troppo, mentre in campo è fondamentale mantenere la concentrazione, valutare con lucidità ogni minimo dettaglio e cercare di sfruttare le poche occasioni che abitualmente si presentano nell’arco dei novanta minuti».

Una sconfitta nel derby potrebbe avere ripercussioni per l’una o l’altra squadra?

«Dipende dal momento in cui si arriva alla gara. Quest’anno, ad esempio, Genoa e Samp occupano posizioni di alta classifica e, di conseguenza, anche un passo falso potrebbe essere metabolizzato meglio rispetto ad altre circostanze».

Che idea si è fatto sulle due formazioni genovesi?

«A mio avviso molti elementi le accomunano, a partire dal fatto che sono guidate da ottimi allenatori, molto preparati e capaci di dare una precisa fisionomia alla squadra. Inoltre hanno dimostrato di saper valorizzare i giovani e di rivitalizzare alcuni elementi reduci da esperienze non troppo positive. Un altro aspetto importante riguarda il fatto che, indipendentemente dall’avversario che si trovano di fronte, non snaturano il loro gioco e puntano sempre ad imporsi, senza compromessi».

Quali potrebbero essere i giocatori decisivi?

«Entrambe le formazioni dispongono di diversi giocatori in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento. Dovessi fare due nomi per parte indicherei Crespo e Sculli per i rossoblù e Cassano e Pazzini per i blucerchiati».

Claudio Baffico

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